Cacciatori nella neve - Pieter Bruegel il Vecchio

Cacciatori nella neve - Pieter Bruegel il Vecchio

l'artista rappresenta la trasformazione della campagna nella morsa dell'inverno. Tipica dei suoi paesaggi è la visione da un punto di osservazione alto. Bruegel il Vecchio fu un grande pioniere della pittura paesaggistica. Nei secoli XIV e XV gli artisti avevano cominciato a introdurre nei loro dipinti il paesaggio come contesto nel quale inserire altri elementi

Con il Rinascimento i pittori si dedicarono a scene religiose o mitologiche collocandole in ambientazioni pastorali idealizzate in stile italiano, dove Il paesaggio era reso in maniera raffinata ma rimaneva subordinato al messaggio storico o religioso.

Al contrario, l'approccio di Bruegel sposta il paesaggio in primo piano, raffigurando non solo gli elementi del mondo naturale, ma anche le attività umane come una parte integrante di esso. Il suo interesse era costantemente rivolto alle vedute, ai suoni e alle esperienze comuni offerte dalla vita a contatto con la natura. I suoi paesaggi plasmano e sono plasmati dalle vite quotidiane dei loro abitanti.

A metà del XVI secolo nell'emisfero settentrionale si assistette a un brusco calo delle temperature che segnò l'inizio di una fase di cambiamento climatico, battezzato dagli esperti con il nome di piccola Era Glaciale. Uno degli inverni più freddi che rimase impresso nella memoria collettiva fu quello del 1565, l'anno in cui Peter Bruegel il Vecchio dipinse Cacciatori nella neve. L'interesse a trattare le preoccupazioni dell'epoca causate dal mutamento meteologico e il suo impatto sulla vita comunitaria, ispirò Bruegel

L'artista ideò un nuovo modo di rappresentare le scene quotidiane ambientate nella campagna ricoperta dalla neve, e realizzò sulle tele numerosi scenari che davano conto di questo periodo così anomalo, che ricomprì la Terra di un mantello di un bianco brillante, gelò fiumi e laghi e segnò la morte di tante creature. Le opere dell'artista riflettevano la minaccia che si nascondeva nella bellezza del paesaggio.

Le Alpi ebbero una profonda influenza sullo stile di Bruegel e compaiono anche in Cacciatori nella neve. La veduta è inventata, in parte basata sui suoi ricordi del paesaggio alpino. Lo scenario è caratterizzato da ripide formazioni montuose che si impongono sulla destra della composizione, all'interno di una veduta panoramica altrimenti bianca. Ai margini del villaggio si sviluppano grandi distese di ghiaccio e neve, forse perfino di ghiacciai. Rispetto al tipico paesaggio dei Paesi Bassi, si tratta di una topografia molto diversa, nella quale alti rilievi di rocce e ghiaccio costituiscono una forte presenza.

Le cime aguzze e frastagliate delle montagne sembrano riecheggiare le guglie delle due chiese della vallata.  La comunità che abita la vallata è in piena attività e prospera nonostante il freddo. La vita di tutti i giorni è diversa dal solito, ma risulta fiorente sotto molti aspetti. Il dipinto suggerisce che gli esseri umani e il mondo naturale sono legati dal rapporto stretto e complesso che non può essere ridotto al dominio dell'uno sugli altri. Invece di soccombere al grande freddo, gli uomini pattinano, scivolano su slittini e praticano gli sport invernali sui laghi ghiacciati. Cacciatori industriosi e determinati, accompagnati da cani fedeli, camminano a fatica sulla neve, avvolti in indumenti pesanti. Sulla sinistra, parte un fuoco vigoroso, il cui fulgore è evidenziato dal contrasto con il biancore del paesaggio.

La scena è pervasa da una sensazione malinconica. i cacciatori, infagottati per proteggersi contro le gelide temperature, fanno ritorno a casa con una sola preda come bottino e, a differenza delle figure che si dilettano nella vallata, questi uomini si trascinano con un'aria abbattuta e rassegnata. La vita continua, ma la stabilità dei giorni caldi appartiene ormai al passato.

Cacciatori nella neve fa parte di un ciclo dei mesi originariamente di 6 o 12 dipinti, di cui sono rimaste solo cinque opere. Mietitura di agosto, offre vedute panoramiche dei paesaggi estivi con la popolazione contadina intenta a svolgere i lavori stagionali. Bruegel realizza un umoristica scena di genere in un paesaggio estivo, ma non rende triviali le figure, rimarcato invece la mutua produttività dell'uomo e della natura