Nel 1567 ci fu una carestia nel Paesi Bassi che ispirò sia quest'opera nota anche come "le nozze contadine" che l'antitesi "il paese della Cuccagna"
Gli sposi sono a tavola con i genitori e con gli amici. Dei musicisti pensano ad intrattenere gli ospiti con la musica. La tavolata aspetta l'arrivo delle pietanze. In arrivo, stanno per essere distribuite. Entrano i camerieri che trasportano un piano pieno di cibo. Identificato per lo più dalla polenta, considerando anche le abitudini alimentari di quelle terre.
Uno dei suonatori, vede passargli vicino il cibo, smette di suonare e osserva con quello sguardo emblematico di chi ha fame. Lui non può mangiare, si trova lì solo per intrattenere gli sposi. E' un povero che suona per sbarcare il lunario. Un artista affamato, questa la lettura di Bruegel. Esistono le classi sociali, ci sono i poveri da una parte che hanno fame e ricchi contadini, che invece festeggiano un lieto evento e si nutrono.
L'artista, grande rappresentante del rinascimento olandese, vuole rappresentare la verità attraverso lo sguardo delle immagini. Negli occhi di quel suonatore c'è il grande sogno dell'utopia, comico e tragico si mischiano. Due dimensioni che nel risultato dell'opera sono tutt'ora contemporanei e ci invitano a riflettere per la nostra coscienza