Il quadro rappresenta il combattimento fra due cortei. Un corteo da destra esce da una chiesa e scende giù verso la piazza ed in testa è guidato dalla quaresima. Una figura magra quasi scheletrica è accompagnata da religiosi ultra devoti. Alcuni gentiluomini buoni fanno la carità ai poveri. La quaresima come lancia ha una sorta di pala sulla quale ci sono appoggiate due acciughe.
Dall'altra parte viene rappresentato il corteo del carnvevale che esce da un osteria. L'ipotetica lancia del carnevale è un maiale infilzato e tenuto da un obeso. In basso ecco che si verifica l'incontro tra le due festività. Tutto intorno, nella piazza, nelle case, persone di varia natura ripresa in situazioni particolari
grazie a Pieter Bruegel il Vecchio, il mondo dei contadini, con le sue feste, la sua rozzezza e le sue deformità, entra nella grande pittura. Come nelle satire sui villani, la pittura di Bruegel rappresenta il popolo ma non è destinata al popolo. L'arte di Bruegel era destinata alla città, non alla campagna. Tuttavia l'artista presta molta attenzione ai costumi campagnoli; la sua rappresentazione del villano non è feroce né beffarda, a differenza delle satire medievali