Vita da coinquilino a Roma

vita da coinquilino a Roma

Non ho mai avuto grandi capacità sociali forse per questo la vita da coinquilino l'ho sempre vissuta prevalentemente male

la prima esperienza romana è stata con una ragazza. Incredibile ho cominciato  con il botto. Io ero nuovo e sprovveduto, venivo da un paesino ed ero timoroso di molte cose non conoscendo la città. Molti amici prima di me erano andati via, alcuni erano rimasti fuori, altri non si erano adattati e dopo pochi mesi erano tornati al paese.

Non ricordo il nome di lei, eravano nella zona Tor de schiavi. Inizialmente sembra tutto ok, poi piano piano le differenze vengono fuori.

La pulizia era un dramma, ci alteravamo, io mi impegnavo molto ma alla fine lei aveva sempre da ridire sul risultato. Mi mortificava, mi faceva notare i miei errori e la volta dopo, quando cercavo di stare più attento sulle cose che mi faceva notare, ecco che ne uscivano fuori altre.

Una sera senza dirmi niente, lo faceva spesso intendo di non avvisarmi se c'erano ospiti, porta un ragazzo a casa. Entra con un cane, anche lei aveva un cane. Lui credo fosse un pank a bestia almeno dal modo di vestire mi sembrava. Ore più tardi sento dei gemiti riconducibili al fatto che stessero facendo sesso.

Un ora forse più tardi li sento litigare, io resto chiuso nella camera con la porta di vetro e qualcosa potevo vedere. Erano entrambi semi nudi, circolavano tranquillamente nel corridoio, lei non gli da neanche il tempo di vestirsi e lo caccia.

Ho capito che il mio disagio non era più gestibile, poche settimane dopo cambia casa

la seconda esperienza è stata in una casa li vicino. Non volevo allontarmi molto anche perche avevo imparato a muovermi nella zona e mi ero ambientato. Avevo lasciato una casa dove eravamo in due e avevo la mia singola e per la fretta mi ero ficcato in una dove eravamo in quattro. Un solo bagno, una cucina e due doppie. Zona Olevano romano via fontana Liri, ero al sesto o settimo piano.

In una io e un ragazzo egiziano che faceva il cameriere e in un altra due amici d'infanzia, un ragazzo ed una ragazza.

Forse la mia esperienza più intensa, colpi di scena in continuazione ed io non ero manco tanto sveglio da capire velocemente le cose.

Per cominciare il ragazzo era gay mentre la sua amica bellissima era etero. Scopri di lui quando una sera fece entrare a casa un amico si baciarono e quella sera lui dalla gioia volava. Avevano anche un piccolo cane al quale mi ero affezionato molto.

Non avevano grandi possibilità, facevano lavori che pagavano poco e tra affitto e spese restava poco in tasca. L'unica passione che si potevano concedere era il sabato sera, non erano neanche automuniti e uscivano presto prendendo i mezzi. Ricordo che verso le 20 erano fuori e tornavano sempre all'alba, cosi per tutti i sabati.

Poco dopo ospitarono a casa una loro amica, non ci avvisarano della loro scelta, la fecero entrare in casa e basta. Penso che avesse delle difficoltà. Poco dopo venni a sapere che era lesbica e poco dopo ancora scoprì che si era innamorata della mia coinquilina che bella lo era di certo.

Lei non ricambiava e per un breve periodo si fece fidanzata con un ragazzo che aveva intuito le avance della terza incomoda e spesso si ringhiavano contro, almeno quelle poche volte che io ero a casa con loro e potevo assistere alla scena.

Il 1 gennaio di un capodanno la ragazza e il fidanzato tornano un ora prima degli altri a casa, sento che fanno sesso e poi tutti e quattro un ora dopo a condividere per quella sera un letto matrimoniale dove solitamente dormivano i due amici.

La coppia poco dopo scoppia, la mia coinquilina diventa bisessuale, ha una storia con la ragazza lesbica ma non disdegna neanche gli uomini. 

I ragazzi hanno sempre difficoltà ogni mese a pagare la loro quota d'affitto inventando sempre scuse che il proprietario mal digerisce. Li caccia e dice a me e all'egiziano che è compito nostro trovare altre persone o dovremo pagare l'affitto pieno.

Cambio quindi di nuovo casa

Stavolta mi sposto di molto, finisco fuori il raccordo, esattamente a casal monastero, Viale ratto delle sabine. Una casa molto grande ci sono altri 3 ragazzi, sono studenti e io molto piu grande di loro. Ancora due doppie e una singola non occupata al momento. Io per questione di età mi trovo a disagio ma i ragazzi sono molto alla mano e faccio velocemente amicizia con loro, finalmente gente normale, che sollievo, ma loro finiscono la scuola e tornano ai loro comuni io di nuovo solo e il padrone mette in casa altre 2 persone adulte, le stanze diventano 3 singole e ognuno ha la sua.

Ricordo che uno di questi ragazzi era calabrese come me e sempre in difficoltà economiche. Di nascosto rubava sempre il cibo, io non me la sentivo di dirgli niente, l'altro ragazzo invece dopo un periodo di osservazione per capire chi tra me e l'altro gli stesse rubando il cibo, lo accusò apertamente litigarono a parole e l'atmosfera da quel momento rovinata.

Cambio ancora

ritorno dentro il raccordo via giuseppe Rosaccio, zona residenziale, quasi non ci credo, quinto o sesto piano, il balcone affacciava su un bellissimo campo da calcio, siamo vicini a  Rebibbia. Ho una singola, in casa con me un altro ragazzo Giovanni, intelligente e molto disponibile e due sorelle che condivino una doppia e hanno un piccolo cane.

In realtà la camera sarebbe una singola ma senza che il padrone lo sappia una delle ragazze dorme li e ogni mese quando il padrone veniva per la mensilità non si faceva trovare, salvo poi rientrare quando veniva avvisata che poteva farlo. Non ho mai capito il perchè, non ho chiesto per non sembrare indelicato. Con loro mi sono trovato molto bene comunque.

Un giorno però, la ragazza che si era fidanzata da qualche mese, decide di andare a convivere con il ragazzo portandosi la sorella, l'altro coinquilino decide pure di lasciare casa ed io mi ritrovo da solo. Il padrone mi dice di stare tranquillo che non mi caccia che continuerò a pagare solo la mia quota mentre cerca altri coinquilini ma pochi giorni dopo mi avvisa che la figlia sta pianificando il matrimonio e le serve casa per andare a vivere perciò bye bye e sono costretto a cambiare ancora

Mi sposto sempre zona Rebibbia in via casal de pazzi, il padrone di casa si presenta come il questore di Roma o lavora in questura boh non ricordo bene, mi chiede il documento per fare dei controlli. Una persona molto disponibile e affidabile, entro in casa, 3 singole per tre persone. Una di queste è un continuo via vai, ragazzi stranieri che arrivano e dopo pochi mesi vanno via e ne arrivano altri e poi ci siamo io e un altro ragazzo di cui ora non ricordo il nome.

E' molto taciturno e sta molto sulle sue, ma veste sempre di nero. Poi entriamo in una fase della sua vita in cui qualcosa cambia, è preoccupante come si comporta, fa lavori saltuari per arrotondare e li fa in cucina e non in camera sua e sporca tantissimo. Ha quattro soldi e un giorno torna a casa comprando un signor acquario grande e molto bello ma non è normale penso che una persona che vive a stento spenda cosi.

Non so cosa fosse cambiato ma aveva quella faccia alla shining e mi faceva paura, alienato, distaccato, avulso. Lo confessai al padrone che un giorno venne a casa per sincerarsi della situazione. Aveva notato anche lui quante era strano il ragazzo che si comportava in casa come se non ci fosse il padrone. Poco dopo ricevette l'ultimatum di lasciare casa ed io restai di nuovo solo, passa qualche giorno e il padrone mi contatta che è stanco di cercare sempre persone da mettere in casa e che ha intenzione di vendere.

Bye bye si cambia ancora

Finisco in via Piero Caleffi, tre stanze e tre singole, con me in casa un ragazzo e una ragazza, lavori diversi lei ufficio lui cameriere in attesa di qualcosa di meglio.

Vita tranquilla fino a quando lui stanco di tirare a campare va via e torna in Basilicata mentre lei che si è fidanzata va a convivere con il suo ragazzo. Io resto solo ancora una volta in quella casa, ma ormai da anni il disagio mi aveva portato al chiodo fisso di comprarmi casa sperando di facerla con le poche possibilità che avevo.

C'è la faccio, lascio quella casa e la mia ultima esperienza da vita di coinquilino.