Virgilio, Eneide: Libro 08 - L’ANTICO LAZIO

Virgilio, Eneide: Libro 08 - L’ANTICO LAZIO

Latino: dall'autore Virgilio, opera Eneide parte Libro 08 - L’ANTICO LAZIO

Exim se cuncti divinis rebus ad urbem perfectis referunt Celebrati dunque i riti sacri, tutti si recanoin città
ibat rex obsitus aevo, et comitem Aenean iuxta natumque tenebat ingrediens varioque viam sermone levabat Avanzava il re, coperto di anni, e procedendo teneva vicino Enea, come compagno, ed il figlio ed alleviava la via con vario parlare
miratur facilisque oculos fert omnia circum Aeneas, capiturque locis et singula laetus exquiritque auditque virum monimenta priorum Enea ammira e porta i facili occhi attorno a tutto, è colpito dai luoghi e lieto chiede cosa per cosa ed ascolta i ricordi degli eroi precedenti

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Virgilio, Eneide: Libro 02 - ALLA CASA DI ANCHISE
Virgilio, Eneide: Libro 02 - ALLA CASA DI ANCHISE

Latino: dall'autore Virgilio, opera Eneide parte Libro 02 - ALLA CASA DI ANCHISE

tum rex Evandrus Romanae conditor arcis: 'haec nemora indigenae Fauni Nymphaeque tenebant gensque virum truncis et duro robore nata, quis neque mos neque cultus erat, nec iungere tauros aut componere opes norant aut parcere parto, sed rami atque asper victu venatus alebat Allora il re Evandro, fondatore della rocca romana: questi boschi li occupavano Fauni e Ninfe indigene popolo di eroi nato dai tronchi e dal duro rovere, essi non avevano né tradizione né culto, né sapevano aggiogare tori o raccogliere beni o conservare il prodotto, ma rami ed aspra caccia li forniva di vitto
primus ab aetherio venit Saturnus Olympo arma Iovis fugiens et regnis exsul ademptis Per primo venne Saturno dall'etereo Olimpo fuggendo le armi di Giove, esule, perduti i poteri

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Latino: dall'autore Virgilio, opera Eneide parte Libro 10 - L’IRA DI ENEA CONTRO TURNO

is genus indocile ac dispersum montibus altis composuit legesque dedit, Latiumque vocari maluit, his quoniam latuisset tutus in oris Egli raccolse la razza indocile e dispersa suglialti monti e diede leggi, preferì che si chiamasse Lazio, poiché sicuro fu latitante in queste terre
aurea quae perhibent illo sub rege fuere saecula: sic placida populos in pace regebat, deterior donec paulatim ac decolor aetas et belli rabies et amor successit habendi D'oro furon le epoche, che tramandano, sotto quel re: così in placida pace governava i popoli, fino a quando succedette poco a poco una età deteriore ed offuscata e la rabbia della guerra e l'amor di possedere

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tum manus Ausonia et gentes venere Sicanae, saepius et nomen posuit Saturnia tellus; tum reges asperque immani corpore Thybris, a quo post Itali fluvium cognomine Thybrim diximus; amisit verum vetus Albula nomen Allora giunsero un manipolo ausonio e le genti sicane, più spesso la terra saturnia prese nome;allora (vennero) re e l'aspro Tevere dal corpo gigantesco da cui poi (noi) Itali chiamammo il fiume col nome di Tevere; perse l'antico vero nome di Albula
me pulsum patria pelagique extrema sequentem Fortuna omnipotens et ineluctabile fatum his posuere locis, matrisque egere tremenda Carmentis nymphae monita et deus auctor Apollo Me, cacciato dalla patria e che seguivo i confini del mare, la Fortuna onnipotente ed il fato ineluttabile mi posero in questi luoghi, e (mi) spinsero i tremendi moniti della madre, la ninfa Carmente ed Apollo, dio promotore

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' Vix ea dicta, dehinc progressus monstrat et aram et Carmentalem Romani nomine portam quam memorant, nymphae priscum Carmentis honorem, vatis fatidicae, cecinit quae prima futuros Aeneadas magnos et nobile Pallanteum Appena detto questo, avanzantosi da lì mostra sia l'altare sia la porta che i Romani chiamano col nome di Carmentale, antico onore della ninfa Carmenta indovina profetica, che per prima profetò i futuri grandi Eneadi ed il nobile Pallanteo

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