Storie cavalleresche tra trovatori, giullari, goliardi e menestrelli

Storie cavalleresche tra trovatori, giullari, goliardi e menestrelli

le canzoni di trovatori e trovieri affondano le radici nella cultura del fin amor (amor cortese), il codice cavalleresco di etichetta che regola i rapporti fra un cavaliere e una donna idealizzata, in base ai principi di lealtà e fedeltà dei nobili

Molti versi di trovatori sono sopravvissuti: esistono ancora più di duemila poesie composte da oltre 450 poeti conosciuti. L'accompagnamento musicale, invece, è molto lacunoso, è soltanto per il 10% dei testi sono state trovate melodie associate e dotate di notazione 

I trovatori e i trovieri erano un gruppo di poeti di corte che si conformavano a un genere poetico particolare, ma esistevano numerose altre intrattenitori, meno raffinati e più versatili.

Ad alcuni musicisti dell'Europa meridionale era dato il nome di joglar, o joglaresa, mentre i loro analoghi settentrionali erano chiamati giullari. Venivano richieste doti di destrezza, capacità di suonare qualsiasi strumento per accompagnare le danze, cantare canzoni d'amore o d'eroismo, o semplicemente fare buffonate. Eppure, nonostante questi personaggi itineranti fossero portatori di allegria e risate, erano considerati al gradino più basso della scala sociale, anzi, non godevano nemmeno della protezione della legge. 

CANTANTI DA TAVERNA

i goliardi erano un altro genere di musicisti medievali, molto simile a quelli che giravano di città in città. In realtà si trattava di religiosi senza arte né parte, frequentatori di taverne, dove cantavano canzoni sconce e che satireggiavano la società a tutti i livelli. 

Il nome dell'epoca menestrel si riferisce a un "piccolo ministro del culto", in servizio a corte o in una città. Il menestrello era un raffinato musicista che lavorava sotto la protezione di un mecenate, poiché in tale situazione poteva sperare di evitare il disprezzo di cui erano spesso circondati i giullari. Tuttavia, nel XIV secolo in Francia il termine menestrello fu sempre più usato per descrivere musicisti di città, molti dei quali davano spettacolo nelle taverne o nelle strade 

ESECUTORI EUROPEI DI MUSICA PROFANA

i musicisti rientrano in categorie distinte, definite dallo stato sociale e dal loro pubblico:

  1. trovatori poeti e compositori che seguivano canzoni per i nobili, ispirati alla cultura della amor cortese
  2. giullari cantastorie, giocolieri e acrobati itineranti di bassa estrazione sociale, che inoltre danzavano e cantavano
  3. goliardi cantori girovaghi, ex monaci, che spesso cantavano "a cappella" versi libertini e satirici in latino
  4. menestrelli musicisti, all'inizio al servizio di aristocratici, poi agli angoli delle strade nelle taverne pubbliche 
Enrico di Meissen esegue a Corte il Codex Manesse (1300). Il musicista era chiamato Frauenlob (elogio delle donne) Enrico di Meissen esegue a Corte il Codex Manesse (1300). Il musicista era chiamato Frauenlob (elogio delle donne)
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