Sul piano tematico, Mattina e Soldati rappresentano i due stati d’animo prevalenti nell’Allegria
lo stupore di fronte all'immensità della natura (Mattina) e l'ansia del soldato per la precarietà angosciosa della propria condizione (Soldati). Lo slancio vitale e la pena, l'«allegria» e il «naufragio»: intorno a questi due poli opposti si concentrano numerose poesie della raccolta. Mattina: un sentimento fulmineo di armonia con il mondo I due versi di Mattina sono volutamente vaghi, aperti a molteplici suggestioni. Eppure il titolo e la nota di apertura del componimento dichiarano con precisione il tempo e lo spazio: è mattina, in un luogo ben definito del fronte di guerra, il 26 gennaio del 1917.
SOLDATI UNGARETTI ANALISI TESTUALE - In questo spazio e in questo tempo determinati il soggetto vive un'esperienza assoluta, resa con straordinaria intensità espressiva. L'effetto della poesia non è soltanto il risultato del suo sviluppo fulmineo, ma deriva soprattutto dalla rappresentazione sensibile di un'idea astratta: la nozione di immenso, ovvero di infinitamente grande nello spazio e nel tempo, viene infatti descritta come una percezione dei sensi. Il soggetto sente nel proprio corpo l'immensità come una luce improvvisa, se ne lascia penetrare e si libera dei limiti umani. È una sensazione esaltante, assoluta: l'angoscia della guerra è superata dall'esperienza istantanea di sintonia con l'universo.
SOLDATI UNGARETTI ANALISI DEL TESTO - Sul piano formale tale sentimento di armonia è suggerito dal parallelismo perfetto tra i due versi, entrambi ternari, entrambi aperti da un'elisione e costituiti da suoni simili (M'illumino, d'immenso). Soldati: l'equilibrio precario dell'esistenza L'esperienza vitale della fusione dell'io con l'universo è rappresentata anche in altri testi dell'Allegria ( I fiumi, p. 360), ma resta spesso un'aspirazione inappagata. Prevale piuttosto nella raccolta uno stato di inquietudine come quello descritto in Soldati: la minaccia costante della morte rende la condizione dei soldati simile a quella delle foglie d'autunno, sospese sui rami in equilibrio incerto e destinate inevitabilmente a cadere. L'angoscia del soggetto lirico si fonde in questi versi con quella di tutti gli uomini che combattono al fronte, affratellati da una pena comune, come suggerisce il Si impersonale d'apertura.
SOLDATI UNGARETTI ANALISI METRICA - La similitudine delle foglie non è nuova, è un'immagine letteraria tradizionale (è presente già nell'Iliade
di Omero e in una lirica del poeta greco Mimnermo), rinnovata però e intensificata qui dalla frammentazione in quattro versi dell'unica brevissima
frase. Va ricordato che nella lettura ad alta voce delle sue poesie Ungaretti suggeriva una pronuncia lenta e interrotta e accentuava volutamente le pause
di silenzio tra un verso e l'altro, per conferire alle parole una drammaticità e una risonanza particolari.