Seneca, Naturales Quaestiones: Libro 03; 11-15, pag 4

Seneca, Naturales Quaestiones: Libro 03; 11-15

Latino: dall'autore Seneca, opera Naturales Quaestiones parte Libro 03; 11-15
[2] Hanc veterem et rudem sententiam explode: nec est quod credas in hunc orbem aquam subire per rimas et facere sentinam [2] Rigetta questa opinione antiquata e rozza: e non cè motivo di credere che lacqua si infiltri in questo globo attraverso fessure e vi si raccolga come sul fondo della nave
Aegyptii quattuor elementa fecerunt, deinde ex singulis bina paria: aera marem iudicant qua ventus est, feminam qua nebulosus et iners; aquam virilem vocant mare, muliebrem omnem aliam; ignem vocant masculum, qua ardet flamma, et feminam, qua lucet innoxius tactu; terram fortiorem marem vocant, saxa cautesque, feminae nomen assignant huic tractabili et cultae Gli Egizi hanno posto quattro elementi, poi da ciascuno hanno fatto una coppia: ritengono che laria, in quanto vento, sia maschio, in quanto nuvolosa e inerte, femmina; chiamano virile lacqua del mare, muliebri tutte le altre; chiamano il fuoco maschio in quanto brucia producendo una fiamma, e femmina in quanto brilla senza nuocere a chi lo tocca; chiamano la terra maschio se è abbastanza dura, come sassi e rocce, assegnano il nome di femmina a quella lavorabile e coltivata
[3] Mare unum est, ab initio scilicet ita constitutum; habet suas venas, quibus impletur atque aestuat [3] Il mare è uno, ed è così costituito chiaramente fin dallorigine; possiede proprie vene, dalle quali viene riempito e agitato

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Seneca, Naturales Quaestiones: Libro 03; 01-05
Seneca, Naturales Quaestiones: Libro 03; 01-05

Latino: dall'autore Seneca, opera Naturales Quaestiones parte Libro 03; 01-05

Quomodo maris sic et huius aquae mitioris vasta in occulto vis est, quam nullius fluminis cursus exhauriet Come per il mare, così anche per queste acque più dolci esistono vaste riserve sotterranee, che il corso di nessun fiume riuscirà a esaurire
Abdita est virium ratio: tantum ex illa, quantum semper fluere sit, emittitur Ci è impossibile calcolare le dimensioni di tali riserve dalle quali viene emesso quanto basta alla perennità delle correnti

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Seneca, Naturales Quaestiones: Libro 02; 21-25
Seneca, Naturales Quaestiones: Libro 02; 21-25

Latino: dall'autore Seneca, opera Naturales Quaestiones parte Libro 02; 21-25

[15][1] Quaedam ex istis sunt, quibus assentire possumus [15][1] Ad alcune di queste opinioni possiamo dare il nostro assenso
Sed hoc amplius censeo: placet natura regi terram et quidem ad nostrorum corporum exemplar, in quibus et venae sunt et arteriae, illae sanguinis, hae spiritus receptacula Ma io aggiungerei questo: secondo me, la terra è governata dalla natura e precisamente in base al modello del nostro corpo, in cui ci sono sia vene sia arterie, vasi per il sangue le prime, per laria le seconde

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Seneca, Naturales Quaestiones: Libro 07; 01-05
Seneca, Naturales Quaestiones: Libro 07; 01-05

Latino: dall'autore Seneca, opera Naturales Quaestiones parte Libro 07; 01-05

In terra quoque sunt alia itinera per quae aqua, alia per quae spiritus currit; adeoque ad similitudinem illa humanorum corporum natura formavit, ut maiores quoque nostri aquarum appellaverint venas Anche nella terra ci sono alcuni canali in cui scorre lacqua, altri in cui scorre laria, e la natura li ha plasmati talmente a somiglianza del corpo umano che i nostri antenati hanno dato il nome di vene anche ai corsi dacqua
[2] Sed quemadmodum in nobis non tantum sanguis est sed multa genera umoris, alia necessarii, alia corrupti ac paulo pinguioris (in capite cerebrum, in ossibus medullae, muci salivaeque et lacrimae et quiddam additum articulis, per quod citius flectantur ex lubrico), sic in terra quoque sunt umoris genera complura, quaedam quae mature durantur, [3] (hinc est omnis metallorum fructus, ex quibus petit aurum argentumque avaritia), et quae in lapidem ex liquore vertuntur; in quaedam uero terra umorque putrescunt, sicut bitumen et cetera huic similia [2] Ora come in noi non cè soltanto il sangue, ma ci sono molti tipi di umore, alcuni necessari alla vita, altri guasti e un po troppo grassi (il cervello nel cranio, il midollo nelle ossa, i muchi, le salive e le lacrime e un liquido aggiunto alle articolazioni che, lubrificandole, consente loro di piegarsi più velocemente), così anche nella terra ci sono numerosi tipi di umore: [3] alcuni che presto solidificano (da qui proviene ogni possibilità di sfruttamento delle miniere, dalle quali lavidità trae oro e argento) e che da liquidi si trasformano in pietra; alcuni, come il bitume e altri simili a esso, hanno origine dalla putrefazione della terra e dei suoi umori

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Seneca, Naturales Quaestiones: Libro 02; 11-15
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Latino: dall'autore Seneca, opera Naturales Quaestiones parte Libro 02; 11-15

Haec est causa aquarum secundum legem naturae voluntatemque nascentium Questa è lorigine delle acque che nascono secondo le leggi e la volontà della natura

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