Seneca, De Otio: 01; 01 - 04, pag 3

Seneca, De Otio: 01; 01 - 04

Latino: dall'autore Seneca, opera De Otio parte 01; 01 - 04
Vtinam quidem iam tenerentur omnia et in aperto et confesso ueritas esset nihilque ex decretis mutaremus Magari infatti fossero tenute tutte le cose e la verità risiedesse in luogo aperto e sincero e non mutassimo nulla da quei decreti
nunc ueritatem cum eis ipsis qui docent quaerimus Ora ricerchiamo la verità con quelli stessi che la insegnano
[2] Duae maxime et in hac re dissident sectae, Epicureorum et Stoicorum, sed utraque ad otium diuersa uia mittit [2] In generale e nello specifico si scontrano due scuole, degli epicurei e degli storici, ma luna e laltra rimandano al riposo per vie diverse

Maybe you might be interested

Seneca, De Otio: 01; 05 - 08
Seneca, De Otio: 01; 05 - 08

Latino: dall'autore Seneca, opera De Otio parte 01; 05 - 08

Epicurus ait: 'non accedet ad rem publicam sapiens, nisi si quid interuenerit'; Zenon ait: 'accedet ad rem publicam, nisi si quid inpedierit Epicureo dice: un sapiente non interverrà nella vita pubblica a meno che non sia successo qualcosa di serio; Zenone dice: Interverrà nella vita pubblica, a meno che qualcosa non lo avrà impedito
' [3] Alter otium ex proposito petit, alter ex causa; causa autem illa late patet [3] Luno cerca il riposo di principio, laltro a seconda dei motivi; quel motivo, però, si mostra largamente

Maybe you might be interested

Seneca: schema riassuntivo
Seneca: schema riassuntivo

Lucio Anneo Seneca - Cordoba 10 a.C.

Si res publica corruptior est quam adiuuari possit, si occupata est malis, non nitetur sapiens in superuacuum nec se nihil profuturus inpendet; si parum habebit auctoritatis aut uirium nec illum erit admissura res publica, si ualetudo illum inpediet, quomodo nauem quassam non deduceret in mare, quomodo nomen in militiam non daret debilis, sic ad iter quod inhabile sciet non accedet Se lo stato è più corrotto di quanto possa essere aiutato, se è stato occupato dai mali, il saggio non si sforzerà verso linutilità e non si applicherà per non giovare in nessuna cosa; se avrà troppo poca autorità e forze e lo stato non sarà intenzionato a lasciarlo entrare, come non porterebbe in mare una nave squassata, come non darebbe un nome debole allesercito, così non comincerà un percorso che saprà inagibile
[4] Potest ergo et ille cui omnia adhuc in integro sunt, antequam ullas experiatur tempestates, in tuto subsistere et protinus commendare se bonis artibus et inlibatum otium exigere, uirtutium cultor, quae exerceri etiam quietissimis possunt [4] Dunque anche quello a cui tutte le cose sono ancora nellintegrità, prima di provare tutte le tempeste, può desistere in un luogo sicuro e affidarsi alle buone arte ed esigere un ozio puro, cultore di virtù che possono essere esercitate anche dalle persone più ferme

Maybe you might be interested

Seneca, De providentia: Parte 03
Seneca, De providentia: Parte 03

Latino: dall'autore Seneca, opera De providentia parte Parte 03

[5] Hoc nempe ab homine exigitur, ut prosit hominibus, si fieri potest, multis, si minus, paucis, si minus, proximis, si minus, sibi [5] proprio ciò è richiesto da un uomo, di giovare a molti uomini, se può essere fatto, se no a pochi, se no ai familiari, se no a sé stesso
Nam cum se utilem ceteris efficit, commune agit negotium Infatti rendendosi utile agli altri, faunopera pubblica

Maybe you might be interested

Seneca, De Ira 01: 05; 01-03
Seneca, De Ira 01: 05; 01-03

Latino: dall'autore Seneca, opera De Ira 01 parte 05; 01-03

Quomodo qui se deteriorem facit non sibi tantummodo nocet sed etiam omnibus eis quibus melior factus prodesse potuisset, sic quisquis bene de se meretur hoc ipso aliis prodest quod illis profuturum parat Come quello che si rende peggiore non nuoce solo a sé, ma anche a tutti quelli a cui avrebbe potuto giovare se fosse stato meglio, così chiunque si tratta bene per questa stessa cosa giova agli altri perché a loro gioverà
Tags: #seneca
Seneca, Naturales Quaestiones: Prefatio 01 - 17

Seneca, De Ira 01: 08; 01-07

Seneca, De Ira 02: 28; 01-08

Seneca, Naturales Quaestiones: Libro 07; 21-25

Seneca, Naturales Quaestiones: Libro 07; 26-32

Seneca, De Constantia Sapientis: 15; 01-05