La figura di Napoleone, tagliata alle gambe ed effigiata di 3-4, veniva collocata in un ambiente privo di attributi allusivi al ruolo o all'indole del personaggio, eccezion fatta per la veste e per la carta geografica, affidando interamente la carica del ritratto alla contrapposizione magistralmente orchestrata tra la minuziosa resa realistica dell'uniforme e l'austera penombra dell'ambientazione.
I toni scuri del fondo, invece, contribuivano a esaltare la forza espressiva e la resa fisiognomica del volto, secondo un processo di elezione e sintesi naturalistica che non trova esiti altrettanto intensi ed elevati sull'intero scenario artistico italiano di quegli anni