Giovanissima amante di Silvio Pellico, musicista molto apprezzata e poetessa dilettante, La Marchesa Cristina Trivulzio, secondogenita di Gian Giacomo Trivulzio e Beatrice Serbelloni, veniva effigiata insieme al figlioletto Luigi ( futuro giornalista e critico d'arte )
la protagonista è adagiata su una di quelle splendide poltrone, in parte coperta dal tessuto riccamente decorato, in una studiata ambientazione di interno, degli affetti, dell'indole e del rango sociale delle effigiata