Latino: dall'autore Quintiliano, opera Institutio oratoria parte Liber 1, 5, 31-45
| Quamquam fuerunt qui nobis quoque adicerent dualem "scripsere" "legere" (quod evitandae asperitatis gratia mollitum est, ut apud veteres pro "male mereris" "male merere"), ideoque quod vocant duale in illo solo genere consistit, cum apud Graecos et verbi tota fere ratione et in nominibus deprendatur (et sic quoque rarissimus sit eius usus), [43] apud nostrorum vero neminem haec observatio reperiatur, quin e contrario "devenere locos" et "conticuere omnes" et "consedere duces" aperte nos doceant nil horum ad duos pertinere, "dixere" quoque, quamquam id Antonius Rufus ex diverso ponit exemplum, de pluribus patronis praeco pronuntiet | Sebbene ci furono anche per noi quelli che attribuivano duale "scripsere" "legere" (il che è alleviato per evitare l'asprezza, come presso gli antichi "male merere" invece di "male mereris"), pertanto quello che chiamano duale consiste in quel solo genere, mentre presso i Greci si trovano sia i verbi generalmente in ogni forma sia nei nomi (e anche così sia rarissimo il suo uso), [43] in realtà in nessuno dei nostri si ritrova quest'espressione, anzi al contrario "devenere locos" e "conticuere omnes" e "consedere duces" c'insegnano chiaramente che nessuna di queste riguarda due, anche "dixere", sebbene Antonino Rufo lo riporta esempio del contrario, il banditore s'esprimerà riguardo a più di un padrone |
| [44] Quid | [44] E che |
| non Livius circa initia statim primi libri "tenuere" inquit "arcem Sabini" et mox: "in adversum Romani subiere" | Livio non dice subito verso l'inizio del primo libro dice "i Sabini occuparono la fortezza" e poi: "i Romani andarono in senso contrario" |
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| [45] Similiter in vocabulis et nominibus fit soloecismus genere, numero, proprie autem casibus, quidquid horum alteri succedet | [45] Ugualmente nelle parole e nei nomi avviene il solecismo nel genere, numero, inoltre propriamente nei casi, qualunque di essi subentri all'altro |
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| Huic parti subiungantur licet per comparationes et superlationes, itemque in quibus patrium pro possessivo dicitur vel contra | E' lecito siano congiunti a questa forma mediante comparativi e superlativi, e anche in quelli dei patronimici sia detto al posto del possessivo o viceversa |
