Latino: dall'autore Quintiliano, opera Institutio oratoria parte Liber 1, 5, 31-45
| Nec non cum responsum ab interrogante dissentit, ut si dicenti "quem video | E quando la risposta differisce da chi chiede, come se a chi dice "chi vedo |
| " ita occurras: "ego" | " tu ribattessi così "io" |
| In gestu etiam nonnulli putant idem vitium inesse, cum aliud voce, aliud nutu vel manu demonstratur | Alcuni pensano che anche nel gesto ci sia lo stesso errore, quando si dimostra una cosa con la voce, un'altra col cenno o con la mano |
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Quintiliano, Institutio oratoria: Liber 1, 2
Latino: dall'autore Quintiliano, opera Institutio oratoria parte Liber 1, 2
| [37] huic opinioni neque omnino accedo neque plane dissentio; nam id fateor accidere voce una, non tamen aliter quam si sit aliquid, quod vim alterius vocis optineat, ad quod vox illa referatur: ut soloecismus ex complexu fiat eorum quibus res significantur et voluntas ostenditur | [37] A quest'opinione né aderisco completamente né m'oppongo apertamente; infatti credo che ciò capiti in una parola, non diversamente però che se ci sia qualcosa, che sostenga la forza dell'altra parola, a cui quella voce è riferita: affinché il solecismo risulti dal complesso di quelle con cui sono indicati i significati e si dimostri la volontà |
| [38] Atque ut omnem effugiam cavillationem, sit aliquando in uno verbo, numquam in solo verbo | [38] E affinché io eviti ogni cavillo, ci sia talvolta in una frase, mai in una singola parola |
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Quintiliano, Institutio oratoria: Liber 1, 1, 1-22
Latino: dall'autore Quintiliano, opera Institutio oratoria parte Liber 1, 1, 1-22
| Per quot autem et quas accidat species, non satis convenit | Attraverso quante e quali forme poi avvenga, non si concorda abbastanza |
| Qui plenissime, quadripertitam volunt esse rationem nec aliam quam barbarismi, ut fiat adiectione "nam enim", "de susum", "in Alexandriam", detractione "ambulo viam", [39] "Aegypto venio", "ne hoc fecit", transmutatione, qua ordo turbatur, "quoque ego", "enim hoc voluit", "autem non habuit": ex quo genere an sit "igitur" initio sermonis positum dubitari potest, quia maximos auctores in diversa fuisse opinione video, cum apud alios sit etiam frequens, apud alios numquam reperiatur | Quelli che molto ampiamente, vogliono che il modo sia quadruplice e non diverso dal barbarismo, cosicché risulti per aggiunta "quindi infatti", "da su", "verso Alessandria", per eliminazione "percorro la via", [39] "vengo in Egitto", "non ho fatto ciò", per trasposizione, in cui l'ordine viene confuso, "anch'io", "infatti ciò ho voluto", "poi non ho avuto": del cui genere si può dubitare se "igitur" sia posto all'inizio del periodo, perché vedo che grandissimi autori furono di parere diverso, essendo anche frequente presso alcuni, non si trova mai in altri |
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Quintiliano, Institutio oratoria: 10; 01, 93-95
Latino: dall'autore Quintiliano, opera Institutio oratoria parte 10; 01, 93-95
| [40] Haec tria genera quidam diducunt a soloecismo, et adiectionis vitium pleonasmon, detractionis elleipsin, inversionis anastrophes vocant: quae si in speciem soloecismi cadat, hyperbaton quoque eodem appellari modo posse | [40] Alcuni distinguono questi tre tipi dal solecismo, e chiamano pleonasmo il difetto dell'aggiunta, ellissi quello dell'eliminazione, anastrofe quello dell'inversione: che se capita in forma di solecismo, poter essere detto anche iperbato nello stesso modo |
| [41] Inmutatio sine controversia est, cum aliud pro alio ponitur | [41] Il mutamento avviene senza discussione, quando una parola è messa al posto di un'altra |
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Quintiliano, Institutio oratoria: Liber 1, 5, 1-15
Latino: dall'autore Quintiliano, opera Institutio oratoria parte Liber 1, 5, 1-15
| Id per omnis orationis partis deprendimus, frequentissime in verbo, quia plurima huic accidunt, ideoque in eo fiunt soloecismi per genera tempora personas modos (sive cui "status" eos dici seu "qualitates" placet) vel sex vel ut alii volunt octo (nam totidem vitiorum erunt formae in quot species eorum quidque de quibus supra dictum est diviseris): praeterea numeros, [42] in quibus nos singularem ac pluralem habemus, Graeci et dyikon | Lo verifichiamo attraverso le parti di tutto il periodo, molto spesso nel verbo, perché a questo ne capitano molti, pertanto in esso avvengono solecismi mediante generi tempi persone modi (a chi piace che essi siano detti sia "stati" sia "qualità") o 6 o 8 come altri vogliono (infatti ci saranno altrettate forme di errori in quante specie e cosa avrai diviso di quelli di cui si è detto sopra): inoltre i numeri, [42] fra cui abbiamo il singolare e il plurale, i Greci anche il duale |
