Latino: dall'autore Properzio, opera Elegie parte Libro II, Elegia XXXI
QVAERIS, cur veniam tibi tardior | Mi chiedi perché vengo più tardi da te |
aurea Phoebi porticus a magno Caesare aperta fuit | Fu aperto dal grande Cesare l'aureo portico di Febo |
tanta erat in speciem Poenis digesta columnis, inter quas Danai femina turba senis | Tanto bello alla vista, eretto su colonne puniche tra cui ( era) la schiera delle figlie del vecchio Danao |
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Properzio, Elegie: Libro I, Elegia XVI
Latino: dall'autore Properzio, opera Elegie parte Libro I, Elegia XVI
hic equidem Phoebo visus mihi pulchrior[5] ipso marmoreus tacita carmen hiare lyra; atque aram circum steterant armenta Myronis, quattuor artificis, vivida signa, boves | Qui poi più bella dello stesso Febo mi sembrò[5] la statua di marmo intonare il canto con la lira silenziosa; e intorno all'ara stavano gli armenti di Mirone, quattro artistici buoi, statue viventi |
tum medium claro surgebat marmore templum, et patria Phoebo carius Ortygia:[10] in quo Solis erat supra fastigia currus; et valvae, Libyci nobile dentis opus, altera deiectos Parnasi vertice Gallos, altera maerebat funera Tantalidos | Poi sorgeva in mezzo il tempio di marmo bianco, più caro a Febo della patria Ortigia:[10] su questo sopra il fastigio c'era il carro del Sole; e i battenti, nobile lavoro di avorio libico, su un vertice i Galli cacciati dal Parnaso,sull'altra si lamentava il funerale dei Tantalidi |
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deinde inter matrem deus ipse interque sororem[15] Pythius in longa carmina veste sonat | Poi lo stesso dio Pizio tra la madre e la sorella [15] intona carmi in una lunga veste |