tum Cn | Allora Gn |
Domitius, ut erat vehemens natura, praeterea accensus odio, quod ex aemulatione avidissimum est, graviter increpuit tanti censorem habitare, |LX| HS pro domo eius identidem promittens, [4] et Crassus, ut praesens ingenio semper, ut faceto lepore sollers, addicere se respondit exceptis sex arboribus | Domizio, poiché era violento per natura, acceso inoltre dall'odio, che è molto avido di emulazione, rimproverò aspramente che un censore abitasse una tale casa, offrendo continuamente 60 milioni di sesterzi per la sua casa, [4] e Crasso, poiché sempre sveglio d'ingegno, come solerte di spirito arguto, rispose che egli acconsentiva esclusi sei alberi |
ac ne uno quidem denario, si adimerentur, emptam volente Domitio, Crassus: "Utrumne igitur ego sum, inquit, quaeso, Domiti, exemplo gravis et ipsa mea censura notandus, qui domo, quae mihi hereditate obvenit, comiter habitem, an tu, qui sex arbores |LX| aestimes | Non volendo Domizio che quella fosse comprata nemmeno per un denaro, se venivano tolti, Crasso disse: " Per favore, allora forse, Domizio, sono di cattivo esempio e da criticare per la mia stessa censura io, che abito comodamente nella casa, che mi capitò in eredità, o tu, che valuti sei alberi 60 milioni di sesterzi |
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Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 30, Paragrafi 42-115
Latino: dall'autore Plinio il Vecchio, opera Naturalis Historia parte Libro 30, Paragrafi 42-115
[5] haec fuere lotoe patula ramorum opacitate lascivae, Caecina Largo e proceribus crebro iuventa nostra eas in domo sua ostentante, duraveruntque, quoniam et de longissimo aevo arborum diximus, ad Neronis principis incendia cultu virides iuvenesque, ni princeps ille adcelerasset etiam arborum mortem | " [5] Questi furono di loto piacevoli per l'ampia ombra dei rami, mostrandoli spesso in casa sua durante la mia giovinezza Cecina Largo fra i cittadini più importanti, e durarono, poiché abbiamo parlato anche della lunghissima durata degli alberi, fino all'incendio del principe Nerone verdi e giovani per la cura, se quel principe non avesse affrettato anche la morte degli alberi |
[6] ac ne quis vilem de cetero Crassi domum nihilque in ea iurganti Domitio fuisse licendum praeter arbores iudicet, iam columnas VI Hymetti marmoris, aedilitatis gratia ad scenam ornandam advectas, in atrio eius domo statuerat, cum in publico nondum essent ullae marmoreae | [6] E che nessuno ritenga umile per il resto la casa di Crasso e che in essa rimproverandolo Domizio non ci fosse niente di notevole tranne gli alberi, già aveva posto sei colonne di marmo dell'Imetto, trasportate a motivo della carica edile per ornare lo scenario, nell'atrio della sua casa, pur non essendoci ancora alcuna cosa marmorea in luogo pubblico |
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Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 15, Paragrafi 59-64
Latino: dall'autore Plinio il Vecchio, opera Naturalis Historia parte Libro 15, Paragrafi 59-64
tam recens est opulentia, tantoque tunc plus honoris arbores domibus adferebant, ut sine illis ne inimicitiarum quidem pretium servaverit Domitius | Tanto recente è la ricchezza, e allora gli alberi davano tanto più prestigio alle case, che senza quelli Domizio non aveva mantenuto certo il prezzo delle inimicizie |
[7] Fuere ab his et cognomina antiquis: Frondicio militi illi, qui praeclara facinora Volturnum transnatans fronde inposita adversus Hannibalem edidit, Stolonum Liciniae genti | [7] Per gli antichi ci furono anche soprannomi da questi: (col nome) Frondizio per quel soldato, che attraversando a nuoto il Volturno con una fronda posta sul capo compì imprese famose contro Annibale, Stolone per la gente Licinia |
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Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 36, Paragrafi 25-66
Latino: dall'autore Plinio il Vecchio, opera Naturalis Historia parte Libro 36, Paragrafi 25-66
ita appellatur in ipsis arboribus fruticatio inutilis, unde et pampinatio inventa primo Stoloni dedit nomen | Così è chiamato fra gli stessi alberi il germoglio inutile, da dove inventata anche la spampanatura dette nome al primo Stolone |
fuit et arborum cura legibus priscis, cautumque est XII tabulis ut, qui iniuria cecidisset alienas, lueret in singulas aeris XXV | Ci fu anche la cura degli alberi con le antiche leggi, ed c'è una cauzione con le 12 tavole che, chi avesse tagliato senza diritto piante altrui, pagasse per ciascuna 25 monete di rame |
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Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 11, Paragrafi 13 - 37
Latino: dall'autore Plinio il Vecchio, opera Naturalis Historia parte Libro 11, Paragrafi 13 - 37
quid existimamus | Cosa pensiamo |