Iule Flore, quibus terrarum militet orisClaudius Augusti priuignus, scire laboro | Vorrei proprio sapere, Giulio Floro, dove diavolo è finito l'esercito di Claudio, il figliastro di Augusto |
Thracane uos Hebrusque niuali compede uinctus,an freta uicinas inter currentia turris,an pingues Asiae campi collesque morantur | Cosa vi trattiene, la Tracia, l'Ebro stretto in una morsa di ghiacci, le correnti tra i due fari d'Ellesponto, o le pianure fertili dell'Asia, le sue colline |
Quid studiosa cohors operum struit | Che opere ha in cantiere il nostro gruppo di studiosi |
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Hoc quoque curo | Questo, vedi, mi preoccupa |
Quis sibi res gestas Augusti scribere sumit | chi si assume il compito di narrare le imprese di Augusto |
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Bella quis et paces longum diffundit in aeuum | di tramandarne nei secoli i fatti di guerra e di pace |
Quid Titius, Romana breui uenturus in ora,Pindarici fontis qui non expalluit haustus, fastidire lacus et riuos ausus apertos | E Tizio, ormai sulla bocca di tutti qui a Roma, Tizio che non ebbe timore di bere alla fonte di Pindaro disdegnando laghi e ruscelli aperti a tutti |
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Vt ualet | Tizio come sta |
Vt meminit nostri | si ricorda di noi |
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Fidibusne LatinisThebanos aptare modos studet auspice Musa,an tragica desaeuit et ampullatur in arte | Si sforza ancora, con l'aiuto delle Muse, di rendere in poesia latina i ritmi di Tebe o come una furia gonfia la tragedia di parole |