Opere di Gabriele d’Annunzio

Opere di Gabriele d’Annunzio

Secondo Barberi Squarotti le sue opere possono essere divise in 5 fasi

Fase panista e verista.

•    Primo Vere

•    Canto Nuovo

•    Terra Vergine (bozzetti di stampo verista)

Imita il Carducci delle "Odi Barbare", suo maestro (Chiarino cura le poesie di Carducci e le prime raccolte di D'Annunzio).

La metrica barbara di Carducci fonde nei suoi versi la metrica latina (basata su quantità) e quella italiana (natura accentuativa).

Le opere di Gabriele d'Annunzio sono caratterizzate da un grande vitalismo (desiderio di confondersi in natura: PANISMO)

Il poeta canta una natura non armoniosa ma selvaggia, passionale in cui si immerge con voluttà per tentare di confondersi allertando tutti i sensi, vuole sentire le vibrazioni che emergono dalla natura.

NATURA: realtà in perenne divenire (per es. stagioni che rappresentano il suo ciclico manifestarsi) e manifestazione di un'essenza divina intesa in maniera pagana.

La natura lancia messaggi al poeta che come un sacerdote deve tendere i suoi sensi per poter cogliere e decifrare questi segni, che si manifestano non agli uomini volgari ma al poeta (sacerdote di questo mito)

Piacere del poeta è l'ebbrezza che coglie quando si immerge nella natura fino a diventarne parte. Si ispira a Verga per l'ambientazione popolare, primitiva, ma non l'analizza con stampo scientifico, bensì come passione senza mediazione, vitalismo, sensualismo. Uomini e donne immersi in natura, felini, istintivi, vitali, poco levigati da civiltà.

Fase dell'estetismo.

Sia in produzione in versi che in prosa:

•    Le novelle della Pescara, 1902

•    Il Piacere

•    Inframmezzo di Rime

L'Estetismo è la risposta alla perdita d'aureola, al rischio della mercificazione dell'arte. L'esteta vuole distinguersi dalla meschina realtà borghese evidenziando la sua superiorità con Voluptas Dolendi (tanto più una cosa mi fa soffrire tanto più la esagero). L'estetismo è pertanto una forma di risarcimento immaginario.

Anche la spinta sessualità è un tentativo di godere di un piacere estremo.

Fase del ripiegamento, della bontà, del pentimento. La ricerca del piacere estremo lo stanca e la tensione non soddisfatta lo porta a languore, stanchezza, ripiegarsi su di sé, bisogno di pentimento, tornare a purezza.

Secondo molti critici non si tratta davvero di una conversione, bensì è solo il desiderio di provare qualcosa di differente (come in Dorian Gray), un bisogno di tregua per poi ricominciare (il pentimento presuppone il peccato).

Sollecitato dalla narrativa russa, diviene più forte l'analisi psicologica della coscienza inquieta e torbida:

•    Giovanni Piscopo

•    L'Innocente

•    Poema Paradisiaco: paradiso perduto (mondo infanzia), ritorno ad una purezza originaria.

Fase del superomismo (fino 1909)

Coincide con il soggiorno nella Capponcina.

Coglie alcuni aspetti di Nietzsche, ma li forza e li banalizza nel suo pensiero.

-    Rifiuto del conformismo borghese, della morale comune, di ciò che è condiviso e condivisibile. Rifiuta i principi egualitari di comprensione, pietà verso l'altro, umanesimo.

Questi principi egualitari schiacciano le potenzialità del superuomo impedendogli di emergere.