...quando, con enorme stupore, si vedono venire addosso un ciclone irto di punte ricurve. Sono naginata, e appare subito chiaro che si tratta di donne.
La naginata, la lancia giapponese, è la tipica arma a cui vengono addestrate le figlie dei samurai, perché in caso di necessità possano difendere la casa e l'onore. In battaglia non si usa più da alcuni secoli, ma queste ragazze la stanno usando contro le armi da fuoco. A guidare la carica è una virtuosa della naginata: Nakano Takeko, 21enne, figlia di un samurai funzionario di Aizu. Ha studiato il cinese classico, poesia e calligrafia, ma il suo grande talento sono le arti marziali. Vuole diventare come Tomoe Gozen, leggendaria guerriera del XII secolo, ed è così brava che il suo maestro l'ha adottata e impiegata come istruttrice, prima a Edo, poi ad Aizu. Diverse delle donne che sta catapultando contro le truppe imperiali sono sue allieve. Il regolamento impedisce che facciano parte dell'esercito regolare, e loro attaccano separatamente
Basiti, i soldati esitano a premere il grilletto, e il cavalleresco indugio consente alle guerriere di infilzarne parecchi. Poi reagiscono. Anche Takeko viene colpito a morte, e nell'agonia chiede alla sorella, che fa parte del drappello, di decapitarla prima che i nemici facciano un trofeo della sua testa