Il castello di Himeji e la sua complessità strutturale

il castello di Himeji e la sua complessità strutturale

situato nella prefettura giapponese di Hyogo, consiste in una successione di recinti quasi come un labirinto, attorno a un area centrale. La pianta è volutamente complicata per confondere eventuali assalitori

alta sopra le mura di pietra, si erge una torre a più piani, un maschio o torrione. Posto nel punto più distante dall'accesso principale è raggiungibile solo per vie secondarie piene di trabocchetti intesi a confondere chiunque si avventuri al suo interno; le pareti del torrione sono di legno e intonaco e i tetti ricoperti di tegole. Il sistema dei tetti esterni che si alzano in piani sovrapposti non permette di capire quanti piani o mezzanini vi siano all'interno del castello di Himeji, infatti hai cinque livelli esterni non corrispondono i sette piani interni; feritoie - triangolari per sparare con i fucili e rettangolari per tirare con l'arco - e finché grate, contribuiscono a confondere il nemico.

L'aggetto dei tetti è molto accentuato, anche se essi non dovevano mai essere troppo distanti per consentire il passaggio dall'uno all'altro in caso di calata del nemico dall'alto. Sempre nell'ottica di confondere il nemico, le finestre sono spesso appaiate. I simboli acquatici in forma di pesce, in cima ai tetti dei templi, furono trasformati in shachi, un più sofisticato mostro marino ricoperto di squame in bronzo e terracotta, pinne come ali, lance su tutto il dorso e uno sfiatatoio dietro la testa che assomiglia a quello dei delfini. La parte inferiore in pietra del castello consiste in grandi massi non sbozzati nei quali sono inserite pietre più piccole, sassi lavorati a scalpello e pietre tagliate. Ci sono anche altri tre maschi collegati tra loro da passaggi coperti. Sul retro c'è sempre una via di fuga secondaria

Il maschio principale è affiancato da altri tre maschi minori collegati tra loro da passaggi. Ogni maschio è decorato da un fastigio triangolare su uno dei tetti. Il bianco candido delle pareti, un miscuglio di calcio e polvere di conchiglie, serviva a dare rivestimento ignifugo. Le finestre hanno forma diversa secondo l'uso per cui erano predisposte: rettangoli per tirare con largo, triangoli per sparare con i fucili. I tetti erano ravvicinati per offrire un ulteriore via di fuga in caso di assedio

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