Madonna di Loreto, detta dei Pellegrini - Caravaggio

Madonna di Loreto, detta dei Pellegrini - Caravaggio

L'opera doveva raffigurare la Madonna di Loreto che gli eredi di Ermete Cavalletti, nobile bolognese, gli avevano commissionato per decorare l'altare della Cappella, seguendo le disposizioni che in punto di morte il defunto aveva lasciato e che rispecchiavano la sua profonda devozione per il culto lauterano

Il dipinto era destinato alla basilica di Sant'Agostino in Campo Marzio dove Michelangelo, nelle strade attorno alla chiesa e al convento, aveva fatto la gavetta da pittore. Lì si era fatto conoscere ed era noto a tutti e da tutti, commercianti e bottegai, aveva saputo farsi ben volere: il pittore famoso giocava in casa.

L'artista era chiamato a impegnarsi in un opera dal soggetto mariano che avrebbe dovuto ispirarsi alla credenza popolare per la quale, nel 1291, la casa di Maria bambina a Nazareth, staccata dalle sue fondamenta, era stata miracolosamente traslata ad opera degli Angeli dalla Palestina ai cieli delle Marche, passando attraverso la Dalmazia e dopo essere apparso in cielo nella notte tra il 9 e il 10 dicembre del 1294, era giunta fino a Loreto

Michelangelo traccerà l'intonaco sbrecciato del muro di una casa e la robusta modanatura del marmo di una porta, dalla quale si affaccerà a sera, una bella donna col suo  figliolo tra le braccia per ricevere - regina dell'accoglienza -  due pellegrini che trucidi, stanchi e scalzi giungono da lei a fine ultimo del faticoso cammino, per venerarla, paghidella sua garbata bellezza

Pennellata dopo pennellata, a tener viva l'immaginazione di Caravaggio, c'era il corpo di Maddalena Antognetti, ritratta dal naturale e per la durata della realizzazione, tra la fine del 1604 e marzo del 1605 lei, contravvenendo al divieto del suo concubino di incontrare gli amici che le proibiva, si allontanava da citta del Borgo per recarsi nello studio di Michelangelo a Vicolo San Biagio. Li trovava suo figlio Paolo che la balia Caterina le portava, poi abbassava sulle spalle il taffetà giallo, doverosamente indossato ogni qualvolta usciva di casa, e si lasciava pazientemente mettere in posa da Michelangelo. Maddalena in piedi sulla soglia, sostava serenamente appoggiata allo stipite della porta, i candidi piedi scalzi, seducenti e domestici fanno da contrasto a quelli rustici dei due pellegrini in primo piano. La gamba destra è incrociata sulla sinistra per aiutarsi a reggere meglio il peso di Paolino che, ben in carne, aveva già passato i 2 anni.

Merisi dipingeva la modella nel pieno della sua bellezza, che portava con sé sulla tela l'identità di una nota cortigiana, dalla vita segnata da storie scandalose pubblicamente note. Ritraendola, le faceva assumere per una pala d'altare di pubblica devozione le sembianze di Maria Vergine che per i cattolici ( diversamente dai protestanti ) era immagine sacra e quindi per sua stessa natura imperscrutabile. 

Una postura che faceva risaltare il profilo disegnato dal setto nasale e dalla potente arcata sopraccigliare. La donna mostra il lungo collo proteso sull'ampio decolleté che Maddalena, prima di ogni seduta di posa, non mancava mai di liberare dall'immancabile velo giallo. Michelangelo non tralasciava di dipingerlo per la seduzione che sprigionava. 

Nella Curia, fra i cardinali del Sacro collegio e negli organi deputati al controllo della liceità delle immagini sacre, c'era chi non poteva non prendere atto che Michelangelo, ostinato, continuava sulla strada della profanazione del sacro, provocatoriamente negando il miracolo sia nella composizione che con il realismo del linguaggio figurativo. Un'opera che si presentava indecorosa per la sorprendente fisicità di un corpo di donna disonesta posto lì ad assumere le sembianze della madonna e quindi ripetendo quanto già accaduto solo qualche mese prima ne: la morte della Vergine


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