P Licinius Crassus sacrificiis se impediri sollemnibus excusabat, ne in provinciam iret; citerior Hispania obuenerat Ceterum aut ire iussus aut iurare pro contione sollemni sacrificio se prohiberi Id ubi in P Licinio ita statutum est, et ab se uti iusiurandum acciperent M Cornelius postulavit, ne in Hispaniam ulteriorem iret Praetores ambo in eadem verba iurarunt M Titinius et Fonteius proconsules manere cum eodem imperii iure in Hispania iussi; et ut in supplementum his tria milia civium Romanorum cum equitibus ducentis, quinque milia socium Latini nominis et trecenti equites mitterentur |
Invece P Licinio Crasso giustificava il suo rifiuto a partire con lobbligo di solenni sacrifici; era toccata in sorte la Spagna citeriore Ma gli fu ingiunto o di andare o di giurare dinanzi al popolo desserne impedito da un sacrificio solenne Quando fu così provveduto al caso di P Licinio, anche M Cornelio richiese che si accettasse da lui un giuramento per non recarsi nella Spagna ulteriore Tutti e due i pretori pronunciarono la stessa formula di giuramento M Titinio e Fonteio, proconsoli, furon fatti restare nella Spagna con la medesima autorità; e si ordinò che come complementi gli si inviassero tremila cittadini romani con duecento cavalieri, cinquemila socii di nome latino e trecento cavalieri |