Livio, Ab urbe condita: Livio 37; 56 - 60

Livio, Ab urbe condita: Livio 37; 56 - 60

Latino: dall'autore Livio, opera Ab urbe condita parte Livio 37; 56 - 60

[56] His, quae praesentis disceptationis essent, libera mandata; de summa rerum senatus constituit

Lycaoniam omnem et Phrygiam utramque et Mysiam regi et Milyas et Lydiam Ioniamque extra ea oppida, quae libera fuissent, quo die cum rege Antiocho pugnatum est, et nominatim Magnesiam ad Sipylum, et Cariam, quae Hydrela appellatur, agrumque Hydrelitanum ad Phrygiam vergentem, et castella vicosque ad Maeandrum amnem et oppida, nisi quae libera ante bellum fuissent, Telmessum item nominatim et castra Telmessium, praeter agrum, qui Ptolemaei Telmessii fuisset

Haec omnia, quae supra sunt scripta, regi Eumeni iussa dari

Rhodiis Lycia data extra eundem Telmessum et castra Telmessium et agrum, qui Ptolemaei Telmessii fuisset; hic et ab Eumene et Rhodiis exceptus
[56] A questi fu data ampia facoltà di decidere i per le questioni che si presentassero sul posto: solo le linee generali le fissò il senato

Tutta la Licaonia, le due Frigie, la Misia regia, la terra dei Milii con la Lidia e la lonia allinfuori delle città che erano state libere il giorno che si combattè con Antioco, segnatamente Magnesia del Sipilo, la Caria nella parte chiamata Idrela e il territorio idrelitano nella parte volta verso la Frigia coi suoi castelli e villaggi verso il Meandro, e le città che non fossero state libere prima della guerra, Telmesso pure ricordata espressamente, e i castelli dei Telmessi al di fuori del territorio, che aveva appartenuto a Tolomeo Telmessio

Tutte le località indicate qui sopra si vollero dare al re Eumene

Ai Rodii fu data la Licia allinfuori di quella detta Telmesso, dei castelli dei Telmessi, e del territorio che era stato di Tolomeo Telmessio: questultima parte fu eccettuata sia dalla assegnazione a Eumene che da quella ai Rodii
Ea quoque iis pars Cariae data, quae propior Rhodum insulam trans Maeandrum amnem est, oppida, vici, castella, agri, qui ad Pisidiam vergunt, nisi quae eorum oppida in libertate fuissent pridie, quam cum Antiocho rege in Asia pugnatum est

Pro his cum gratias egissent Rhodii, de Solis urbe, quae in Cilicia est, egerunt: Argis et illos, sicut sese, oriundos esse; ab ea germanitate fraternam sibi cum iis caritatem esse; petere hoc extraordinarium munus, ut eam civitatem ex servitute regia eximerent

Vocati sunt legati regis Antiochi, actumque cum iis est nec quicquam impetratum testante foedera Antipatro, adversus quae ab Rhodiis non Solos, sed Ciliciam peti et iuga Tauri transcendi
A questi ultimi fu data ancora la parte della Caria al di là del Meandro più vicina allisola di Rodi: città, castelli e campagne che si estendono verso la Pisidia, tranne quelle di dette città che fossero state indipendenti il giorno prima che si cominciasse a combattere in Asia contro il re Antioco

I Rodii, dopo aver ringraziato per queste cessioni, posero la questione della città di Soli che è in Cilicia: quella popolazione era, come loro, originaria di Argo; e per codesto legame di sangue sentivano molto la fratellanza: chiedevano in via eccezionale questa concessione, di togliere la città alla soggezione al re

Si chiamarono i legati del re Antioco, e si trattò con questi, ma nulla si ottenne, perché Antipatro invocava gli articoli del trattato in contrasto coi quali erano i Rodii chiedendo non Soli, ma addirittura la Cilicia, con la quale andavano al di là della catena del Tauro
Revocatis in senatum Rhodiis, cum quanto opere tenderet legatus regius, exposuissent, adiecerunt, si utique eam rem ad civitatis suae dignitatem pertinere censerent Rhodii, senatum omni modo expugnaturum pertinaciam legatorum

Tum vero impensius quam ante Rhodii gratias egerunt, cessurosque sese potius arrogantiae Antipatri, quam causam turbandae pacis praebituros dixerunt

Ita nihil de Solis mutatum est

[57] Per eos dies, quibus haec gesta sunt, legati Massiliensium nuntiarunt L Baebium praetorem in provinciam Hispaniam proficiscentem ab Liguribus circumventum, magna parte comitum caesa vulneratum ipsum cum paucis sine lictoribus Massiliam perfugisse et intra triduum exspirasse
Richiamati in senato i Rodii, e spiegato loro come il rappresentante del re resistesse decisamente, i senatori aggiunsero che se i Rodii ciò nonostante volevano farne una questione di prestigio per la loro nazione il senato avrebbe forzato con qualunque mezzo la ostinazione dei legati

Allora i Rodii si profusero in ringraziamenti più di prima o e dissero che avrebbero ceduto piuttosto alla prepotenza di Antipatro che dar motivo a turbare la pace

E così per Soli nulla fu cambiato

[57] In quei giorni nei quali si svolsero questi avvenimenti legati dei Marsigliesi annunciarono che il pretore L Bebio mentre partiva per la provincia di Spagna era caduto in una imboscata dei Liguri, e, oltre ad essergli stata uccisa gran parte del seguito, ferito egli stesso si era rifugiato con pochi uomini a Marsiglia senza littori e nello spazio di tre giorni era morto

Maybe you might be interested

Livio, Ab urbe condita: Libro 32; 21 - 40
Livio, Ab urbe condita: Libro 32; 21 - 40

Latino: dall'autore Livio, opera Ab urbe condita parte Libro 32; 21 - 40

Senatus ea re audita decrevit, uti P Iunius Brutus, qui propraetor in Etruria esset, provincia exercituque traditis uni, cui videretur, ex legatis, ipse in ulteriorem Hispaniam proficisceretur, eaque ei provincia esset

Hoc senatus consultum litteraeque a Sp Postumio praetore in Etruriam missae sunt, profectusque in Hispaniam est P Iunius propraetor

In qua provincia prius aliquanto, quam successor veniret, L Aemilius Paulus, qui postea regem Persea magna gloria vicit, cum priore anno haud prospere rem gessisset, tumultuario exercitu collecto signis collatis cum Lusitanis pugnavit

Fusi fugatique hostes; caesa decem octo milia armatorum; duo milia trecenti capti et castra expugnata

Huius victoriae fama tranquilliores in Hispania res fecit
Il senato, udita la notizia, decretò P Giunio Bruto , che era propretore in Etruria, lasciando in consegna la provincia e lesercito a uno dei legati, quale credeva, partisse per la Spagna Ulteriore e quella fosse la sua provincia

Il testo di questo senatoconsulto fu spedito in Etruria insieme a una lettera del pretore Sp Postumio, e il propretore P Giunio parti per la Spagna

Nella quale provincia, poco prima che venisse il successore, L Emilio Paolo (quello che più tardi vinse con molta gloria il re Perseo) poiché lanno precedente non aveva avuto buoni risultati, raccolto un esercito di fortuna, combatté coi Lusitani in battaglia campale

I nemici furono sbaragliati e messi in fuga; uccisi diciottomila armati, fatti prigionieri duemilatrecento e preso laccampamento

Leco di questa vittoria valse a rendere più tranquilla la situazione in Spagna
Eodem anno ante diem tertium Kal Ianuarias Bononiam Latinam coloniam ex senatus consulto L Valerius Flaccus M Atilius Serranus L Valerius Tappo triumviri deduxerunt

Tria milia hominum sunt deducta; equitibus septuagena iugera, ceteris colonis quinquagena sunt data

Ager captus de Gallis Bois fuerat; Galli Tuscos expulerant

Eodem anno censuram multi et clari viri petierunt

Quae res, tamquam in se parum magni certaminis causam haberet, aliam contentionem multo maiorem excitavit

Petebant T Quinctius Flamininus P Cornelius Cn F Scipio L Valerius Flaccus M Porcius Cato M Claudius Marcellus M Acilius Glabrio, qui Antiochum ad Thermopylas Aetolosque devicerat

In hunc maxime, quod multa congiaria distribuerat, quibus magnam partem hominum obligarat, favor populi se inclinabat
Nello stesso anno il trenta dicembre in seguito a un senatoconsulto i triumviri L Valerio Fiacco, M Atilio Serrano, L Valerio Tappone fondarono Bologna colonia latina

Vi furono condotte tremila persone, ai cavalieri assegnati settanta iugeri a testa, agli altri coloni cinquanta

Il territorio era stato preso ai Galli Boi, i Galli alla loro volta ne avevano cacciati gli Etruschi

Nello stesso anno furono candidati alla censura molti personaggi in vista

Questa circostanza, quasi non avesse già in sé il motivo per una lotta abbastanza serrata, suscitò un altro contrasto molto più acceso

Erano candidati T Quinzio Flaminino, P Cornelio Scipione figlio di Cn, L Valerio Flacco, M Porcio Catone, M Claudio Marcello, M Acilio Glabrione, quello che aveva vinto Antioco e gli Etoli alle Termopili

Verso questultimo soprattutto piegava il favore popolare perché aveva distribuito molti congiari, coi quali aveva legato a sé buona parte del popolo

Maybe you might be interested

Livio, Ab urbe condita: Libro 08, Parte 03
Livio, Ab urbe condita: Libro 08, Parte 03

Latino: dall'autore Livio, opera Ab urbe condita parte Libro 08, Parte 03

Id cum aegre paterentur tot nobiles, novum sibi hominem tantum praeferri, P Sempronius Gracchus et C Sempronius Rutilus, ei diem dixerunt, quod pecuniae regiae praedaeque aliquantum captae in Antiochi castris neque in triumpho tulisset, neque in aerarium rettulisset

Varia testimonia legatorum tribunorumque militum erant

M Cato ante alios testis conspiciebatur; cuius auctoritatem perpetuo tenore vitae partam toga candida elevabat

Is testis, quae vasa aurea atque argentea castris captis inter aliam praedam regiam vidisset, ea se in triumpho negabat vidisse

Postremo in huius maxime invidiam desistere se petitione Glabrio dixit, quando, quod taciti indignarentur nobiles homines, id aeque nouus competitor intestabili periurio incesseret
Poiché tanti nobili non si rassegnavano a vedersi passare così avanti un uomo nuovo, P Sempronio Gracco e C Sempronio Rutilo tribuni della plebe lo chiamarono in giudizio, perché una parte del tesoro regio e della preda presa nellaccampamento di Antioco non era stata da lui recata nel trionfo, nè depositata nellerario

Diverse erano le testimonianze dei legati e dei tribuni militari

M Catone era un testimone di rilievo più di altri; ma alla sua autorità, acquistata con una condotta rettilinea, toglieva peso la sua toga di candidato

Questi, udito come testimone, negava di aver visto nel trionfo quei vasi doro e dargento che aveva visto dopo la presa dellaccampamento fra laltra preda tolta al re

Alla fine Glabrione dichiarò di ritirare la sua candidatura soprattutto per lasciar ricadere su Catone la odiosità della vicenda, visto che un competitore non meno nuovo di lui attaccava, ricorrendo a un esecrabile spergiuro, una candidatura di cui i nobili tutti al più si sdegnavano in silenzio
[58] Centum milium multa irrogata erat; bis de ea certatum est; tertio, cum de petitione destitisset reus, nec populus de multa suffragium ferre voluit, et tribuni eo negotio destiterunt censores T Quinctius Flamininus M Claudius Marcellus creati

Per eos dies L Aemilio Regillo, qui classe praefectum Antiochi regis devicerat, extra urbem in aede Apollinis cum senatus datus esset, auditis rebus gestis eius, quantis cum classibus hostium dimicasset, quot inde naves demersisset aut cepisset, magno consensu patrum triumphus navalis est decretus

Triumphavit Kal Februariis

In eo triumpho undequinquaginta coronae aureae translatae sunt, pecunia nequaquam [tanta] pro specie regii triumphi, tetrachma Attica triginta quattuor milia ducenta, cistophori centum triginta duo milia trecenti
[58] Gli era stata inflitta una multa di centomila assi; due volte se ne discusse, alla terza, visto che laccusato aveva rinunciato alla sua candidatura, neanche il popolo volle mettere ai voti la multa e i tribuni lasciarono cadere la cosa e censori furono eletti T Quinzio Flaminino, M Claudio Marcello

Durante quei giorni, ricevuto in senato nel tempio di Apollo fuori della città L Emilio Regillo, che con la sua flotta aveva vinto lammiraglio del re Antioco, udite le imprese di lui, e sentito con che numerose flotte nemiche aveva combattuto, quante navi ne aveva affondate o catturate, gli fu decretato il trionfo navale con largo conscnso dei senatori

Trionfò alle calende di febbraio

In quel trionfo furono recate quarantanove corone doro, una somma in danaro, non certo vistosa per il trionfo riportato su di un re, di trentaquattromiladuecento tetracmi attici e tetracmi attici, trecentoventunmilasettanta cistofori, centoquarantamila filippi doro, milllequattrocentoventitrè libbre in vasi dargento tutti cesellati , milleventiquattro in vasi doro

Maybe you might be interested

Livio, Ab urbe condita: Libro 31; 19 - 22
Livio, Ab urbe condita: Libro 31; 19 - 22

Latino: dall'autore Livio, opera Ab urbe condita parte Libro 31; 19 - 22

Supplicationes deinde fuerunt ex senatus consulto, quod L Aemilius in Hispania prospere rem publicam gessisset

Haud ita multo post L Scipio ad urbem venit; qui ne cognomini fratris cederet, Asiaticum se appellari voluit

Et in senatu et in contione de rebus ab se gestis disseruit

Erant qui fama id maius bellum quam difficultate rei fuisse interpretarentur: uno memorabili proelio debellatum, gloriamque eius victoriae praefloratam ad Thermopylas esse

Ceterum vere aestimanti Aetolicum magis ad Thermopylas bellum quam regium fuit; quota enim parte virium suarum ibi dimicavit Antiochus

In Asia totius Asiae steterunt vires ab ultimis Orientis finibus omnium gentium contractis auxiliis
Quindi si tennero in base a un senatoconsulto delle cerimonie religiose per i successi militari riportati da L Emilio in Spagna

Non molto dopo venne a Roma L Scipione, il quale, per non essere da meno del fratello nel titolo, volle esser chianato Asiatico

Sia in senato che davanti al popolo parlò delle sue imprese

Cera chi ne concludeva che la fama della guerra aveva superato la reale difficoltà; una sola battaglia degna di ricordo aveva decise le sorti, e la gloria di quella vittoria un fiore già colto prima alle Termopili

Ma, a volere giusti, la guerra alle Termopili fu più contro gli Etoli che contro il re; con quale frazione della sue forze vi combatté Antioco

In Asia si schierarono le forze di tutto il continente raccogliendo aiuti da tutte le popolazioni, fin dalle più lontane regioni dellOriente
[59] Merito ergo et diis immortalibus, quantus maximus poterat, habitus est honos, quod ingentem victoriam facilem etiam fecissent, imperatori triumphus est decretus

Triumphavit mense intercalario pridie Kal Martias

Qui triumphus spectaculo oculorum maior quam Africani fratris eius fuit, recordatione rerum et aestimatione periculi certaminisque non magis comparandus, quam si imperatorem imperatori aut Antiochum ducem Hannibali conferres
[59] Dunque fu giusto sia tributare agli dei immortali lonore massimo che si poteva, perché avevano reso anche facile oltre che grandiosa la vittoria, sia decretare il trionfo al generale

Trionfò nel mese intercalare il giorno prima delle calende di Marzo

E questo trionfo per il colpo docchio fu più imponente che quello dellAfricano suo fratello , ma a considerare limpresa e valutare i rischi del cimento non cera confronto, come se si volesse paragonare un generale allaltro o Antioco, come condottiero, ad Annibale

Maybe you might be interested

Livio, Ab urbe condita: Libro 04, 04- 08
Livio, Ab urbe condita: Libro 04, 04- 08

Latino: dall'autore Livio, opera Ab urbe condita parte Libro 04, 04- 08

Tulit in triumpho signa militaria ducenta viginti quattuor, oppidorum simulacra centum triginta quattuor, eburneos dentes mille ducentos triginta unum, aureas coronas ducentas triginta quattuor, argenti pondo centum triginta septem milia quadringenta viginti, tetrachmum Atticorum ducenta viginti quattuor milia, cistophori trecenta viginti unum milia septuaginta, nummos aureos Philippeos centum quadraginta milia, vasorum argenteorumomnia caelata erantmille pondo et quadringenta viginti tria, aureorum mille pondo viginti tria

Et duces regii, praefecti, purpurati duo et triginta ante currum ducti

Militibus quini viceni denarii dati, duplex centurioni, triplex equiti

Et stipendium militare et frumentum duplex post triumphum datum; proelio in Asia facto duplex dederat

Triumphavit anno fere post, quam consulatu abiit
Recò nel suo trionfo duecentoventiquattro insegne militari, centotrentaquattro figurazioni di città, milleduccentotrentuno denti davorio, duecentotrentaquattro corone doro, centotrentasettemilaquattrocentoventi libbre dargento, duecentoquattordicimila tetradrammi attici, trecentoventumilasettanta cistofori, centoquarantamila filippi doro, millequattrocentoventitrè libbre in vasi dargento (tutti cesellati), milleventiquattro in vasi doro

E furono condotti davanti ai cocchio trentadue fra comandanti del re, ufficiali, dignitari

Ai soldati si assegnarono venticinque denari a testa, il doppio ai centurioni, il triplo ai cavalieri

E dopo il trionfo fu raddoppiate lo stipendio militare e la razione del frumento : già laveva dato doppio dopo combattuta la battaglia in Asia

Trionfò quasi un anno dopo che aveva lasciata la carica di console

Maybe you might be interested

Livio, Ab urbe condita: Libro 34; 35 - 39
Livio, Ab urbe condita: Libro 34; 35 - 39

Latino: dall'autore Livio, opera Ab urbe condita parte Libro 34; 35 - 39

Livio, Ab urbe condita: Libro 37; 11 - 15
Livio, Ab urbe condita: Libro 37; 11 - 15

Latino: dall'autore Livio, opera Ab urbe condita parte Libro 37; 11 - 15

Livio, Ab urbe condita: Libro 21; 01-10

Livio, Ab urbe condita: Libro 02 ;  11 - 24

Livio, Ab urbe condita: Libro 22; 01-10

Livio, Ab urbe condita: Libro 22; 11-20

Livio, Ab urbe condita: Libro 21; 31-40

Livio, Ab urbe condita: Libro 33; 26 - 49