Lettera di Maria Antonietta alla madre dell’accoglienza ricevuta dai francesi

lettera di Maria Antonietta alla madre dell’accoglienza ricevuta dai francesi

Luigi Augusto e Maria Antonietta fanno il loro ingresso a Parigi. Tra le acclamazioni dei parigini, il Delfino e la Delfina si recarono al Palazzo delle Tuileries, che di tanto in tanto fungeva da residenza per i re francesi. Dopo una cena sontuosa, Luigi Augusto e sua moglie si affacciarono al balcone per salutare l'enorme folla (circa 200.000) radunata sotto le finestre del palazzo

L'entusiasmo crebbe quando Maria Antonietta rispose con il suo sorriso seducente. Il Delfino salutò i suoi futuri sudditi, meno imbarazzato del solito, ma messo in ombra dalla presenza della consorte. Inebriata dal proprio successo, scrisse alla madre Maria Teresa d'Asburgo:

martedì scorso ho passato una giornata che non dimenticherò mai finché vivrò: abbiamo fatto il nostro ingresso a Parigi. Abbiamo ricevuto tutti gli onori possibili e immaginabili. Ma per quanto fosse tutto straordinario, la cosa che mi ha commossa di più non è stata questa, ma piuttosto l'affetto e l'entusiasmo della povera gente, che nonostante le tasse che la opprimono, era in preda alla gioia nel vederci... non posso descrivervi, mia cara madre, quali slanci di gioia e di affetto ci vennero dimostrati in quel momento. 

Come siamo fortunati, nella nostra posizione, a conquistare così a buon mercato l'amicizia di un intero popolo. Eppure non c'è nulla di altrettanto prezioso: l'ho sentita con intensità e non la dimenticherò mai

Jean-Honoré Fragonard - La lettrice Jean-Honoré Fragonard - La lettrice

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