Le undici di mattina - Edward Hopper

Le undici di mattina - Edward Hopper

La luce naturale proveniente da una finestra, che illumina il corpo nudo di una donna seduta su una poltrona, ricorda opere di pittori seicenteschi come Jan Vermeer o Pieter de Hooch, che Hopper ebbe modo di ammirare durante i suoi soggiorni europei
Eleven A.M. - Edward Hopper, 1926 Eleven A.M. - Edward Hopper, 1926

la pallida nudità del corpo della ragazza, in questo quadro, produce però un profondo senso di smarrimento che i dipinti antichi non hanno. Lì i personaggi sono intenti a svolgere lavori domestici o sono semplicemente addormentati, qui la donna sembra indugiare nel passare del tempo. Le scarpe ai piedi le conferiscono una spiccata sensualità che non sarebbe così sconveniente senza di esse.  I colori acquistano un senso di brillantezza e vivacità grazie all'incidenza della luce naturale: proprio in tale procedimento è riscontrabile lo studio che Hopper condusse sugli antichi maestri.

Si insiste sempre molto sul senso di desolazione che producono "le figure in interni" di Hopper senza però tenere conto di esplicite dichiarazioni dell'artista che ribadivano la sua mancanza di consapevolezza nell'esprimere ad esempio un sentimento come la solitudine. La finestra aperta permette un dialogo tra interno ed esterno

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