già molto presto accanto a soggetti legati allo studio della figura ricorrono nella sua opera i paesaggi. Nel periodo parigino questi sono scelti tra gli altri affascinanti luoghi lungo la Senna. Sullo sfondo del dipinto si intravede una massa in controluce che corrisponde al Pavillon de Flore, una delle entrate del Louvre; il primo piano invece è occupato dalla struttura moderna del ponte, costituito da una parte in muratura nella zona inferiore, dove si staglia un'ombra, e da una complessa e intrecciata anima in ferro, di colore nero. Le persone sul ponte sono appena abbozzate, sagome che non hanno una fisionomia ma che devono solo dare il senso del movimento.
La pennellata risulta sciolta e appena abbozzata, la tonalità della tavolozza notevolmente schiarita se confrontata con quella del periodo in cui dipingeva sotto la direzione di Robert Henri. Hopper era affascinato dalla fisionomia di Parigi. Abitando non lontano dal Louvre, lavorava nelle strade dipingendo con una vena lirica inarrestabile. Il lavoro en plein air è una caratteristica del periodo francese, successivamente l'artista prenderà solo degli appunti dal vero per rielaborare i propri soggetti al chiuso del suo studio. Questo metodo prevedeva uno sforzo mnemonico non indifferente