è facile capire perché gli Aztechi, imbattendosi in un mare di ali arancione e nere che ricoprono ogni albero da cima a fondo, credessero che le farfalle monarca fossero la reincarnazione dei guerrieri risplendenti dei loro colori di guerra.
Il ciclo di vita di queste farfalle è altrettanto fantastico, non fosse che per la loro straordinaria attitudine migratoria, un comportamento che non ha equali nel mondo degli insetti.
Quando il caldo comincia a migliorare, le monarca adulte prendono a volare verso nord, e nel corso della migrazione, si fermano per deporre le uova sulle asclepiadi, per poi morire. I bruchi che nascono si nutrono di queste piante velenose di cui sfruttano le tossine per difendersi dai predatori, e crescendo, si trasformano in pupe, per poi emergere come le farfalle adulte e proseguire la migrazione.
Sul finire dell'estate, le temperature più basse e la diversa luminosità del Sole innescano un cambio nel comportamento degli adulti, obbligandoli a riprendere il volo, questa volta verso sud. Il grasso accumulato nell'addome permette alle farfalle di portare a termine il viaggio fino al Messico, coprendo una distanza che può giungere fino a 4.800 km. Le centinaia di milioni di farfalle che creano lo straordinario spettacolo sono i discendenti degli esemplari dell'anno precedente.