Alcune di loro ebbero anche un ruolo squisitamente politico. Altre donne svolgevano anche un ruolo militare. Nella storia e nella letteratura giapponese se ne trova traccia fin dai tempi antichi.
L'opera seguente parte da un trittico di Utagawa Kunisada, ritrae il celebre personaggio femminile di Migliagino mentre imbraccia una naginata. La vicenda di Migliacino e di sua sorella minore Shinobu ha origini da un fatto storico realmente accaduto a Sciroishi : la rappresaglia realizzata da due ragazze per vendicare il padre ucciso per futili motivi dal samurai Shiga Danshichi.
Come spesso accade, la storia fu in seguito adattata, divenendo un racconto epico. Alle donne non era realmente concesso vendicarsi, ma, in caso di assenza di eredi maschi che potessero ritorcere il torto subito, potevano loro subentrare. Fu così che Migliagino e Shinobu si recarono a Edo, la capitale, dove per tre anni presero lezioni di arti marziali: Migliagino specializzandosi nella naginata e Shinobu nel falcetto e nei dardi. Dopo averlo a lungo inseguito, sfidarono a duello Shiga Danshici e lo uccisero, ritirandosi poi in un convento. Per quanto inusuale, la vendetta delle donne le trasformava immediatamente in eroine agli occhi del popolo e faceva in modo che le loro vicende, divenute mito, restassero immortalate nelle rappresentazioni teatrali