Il desiderio del viaggio era diffuso anche tra le classi meno abbienti: chi non poteva avventurarsi lungo l'itinerario acquistava stampe di vedute per poter immaginare i luoghi, chi proveniva dalla provincia acquistava le vedute della capitale per ricordare il paese natale. Le riforme in vigore tra il 1841 e il 1843 avevano determinato un più stretto controllo della produzione, vietando soggetti come attori e cortigiane. Gli editti miravano a rafforzare la pubblica moralità attraverso la religione e gli esempi del passato.
Hiroshige produsse anche La leggenda di Azuma no mori (Azuma no mori no kiji) che illustra la leggenda della principessa Tachibana che nel I secolo, durante una spedizione, si gettò tra i flutti per calmare gli dei e proteggere il suo signore Yamato Take, figlio dell'imperatore.
La Stampa: L'Antica storia dello stagno di Otama a Kanda, mostra la bella Otama mentre prepara l'acqua per il tè, prima di suicidarsi nel laghetto per non aver saputo scegliere tra due pretendenti
Nella sua produzione matura, Hiroshige adottò l'orientamento verticale anche per l'immagine di paesaggio. Ciò comportò l'adozione di un punto di vista elevato, con gli elementi della veduta disposti per piani successivi. L'artista ricreava l'atmosfera del viaggio, inserendo spesso l'elemento umano: i viandanti erano uomini comuni, che percorrevano l'itinerario prevalentemente a piedi o in portantina, muniti di permesso da esibire ai posti di blocco disseminati lungo il tragitto.
Forse per rispetto verso Hokusai, di 40 anni più anziano, Hiroshige evitò di confrontarsi con il tema delle vedute del Fuji mentre il maestro era ancora in vita. Solo nel 1852 disegnò la prima vera serie dedicata al tema. Sei anni dopo realizzò una raccolta di 36 xilografie 36 celebri vedute del Fuji stampata postuma

Acquazzone improvviso sul ponte Shin-Ohashi ad Atake - Utagawa Hiroshige, 1857
Quando, Dopo secoli d'isolamento, il Giappone aprì le frontiere all'occidente, le stampe giapponesi ebbero una profonda influenza sull'arte europea d...