La calunnia, si fa acconciare i capelli dalla raffigurazione delle insidie e frodi. La abbeliscono. La adornano. La calunnia tiene in mano una fiaccola, simbolo della conoscenza, che è spenta mentre con l'altro braccio trascina il calunniato che supplica di essere lasciato libero. Per ultime, una figura femminile vestita di nero a rappresentare il rimorso, e la sua antitesi, la verità che, rivolta verso il cielo, guarda verso l'unica vera giustizia.
Si tratta di una delle ultime opere di soggetto profano realizzate dall'artista. Il tema è tratto dalla descrizione di Luciano di Samosata - scrittore di lingua greca del II secolo d.C. - di un dipinto di Apelle. Il quadro era la risposta alle calunnie rivolte ad Apelle da un altro pittore, Antifilo, che lo aveva accusato di complottare contro il re.