Il cielo è una striscia azzurra. La donna, con lo sguardo dolente, si appoggia a una sedia impagliata, inclinandola come un provvisorio inginocchiatoio. Nella mano, contando le Ave Maria, tiene il rosario. Prega perché il mare le restituisca il figlio, non portandoglielo via come certamente fece, in tempi lontani con il marito.
Quella preghiera è un coro, muto. Da quelle figure davanti al mare sale un silenzio assordante. Un dolore e una speranza. Impossibile non intenderne lo spirito religioso. La fede in un Dio che non risponde. In tutta la pittura del novecento, e soprattutto durante il fascismo, nessuna opera ha mostrato una sua intensa, umile e disarmata verità religiosa, solida, intatta, inscalfibile, come la fede in Dio della donna che attende con la nuora e con i bambini, in un'atmosfera sospesa.
il Cagnaccio nacque a Desenzano nel 1897 e fino a dieci anni, visse a San Pietro in Volta, un'isola dell'estuario di Venezia, come "figlio di pescatori".