Durante la cena i commensali avevano piatti e bicchieri, ma non posate poiché il cibo veniva servito già in piccoli bocconi; all'occorrenza veniva però utilizzato un cucchiaio. Al centro della tavola si trovavano i piatti da portata, le fruttiere e le coppe con le olive bianche marinate o verdi in salamoia; il vino, che era sempre molto forte, veniva diluito con acqua, calda o fredda a seconda della stagione, e a volte mescolato con il miele.
Per tutta l'età arcaica, l'alimento principale della dieta dei romani era una polenta di farro o di orzo, mentre il pane non divenne un cibo abituale prima del II secolo a.C., quando nacquero le prime panettiere. Abbondante era il consumo di legumi e verdure e molto apprezzata era la frutta secca, che veniva utilizzata anche come ingrediente in molti dolci; la frutta cotta con il miele e le spezie si serviva come contorno per piatti di carne, prevalentemente di volatile o di suino.
Il pesce, fresco o in salamoia, era un alimento molto consumato e il garum, una salsa di pesce salato e fermentato con l'aggiunta di erbe aromatiche, e più in generale le conserve di pesce, erano tra i componenti fondamentali della cucina romana.