House of Dusk - Edward Hopper, 1935

House of Dusk - Edward Hopper, 1935

il pittore insiste sulla dicotomia fra interno ed esterno, fra urbano e naturale, fra conosciuto e ignoto. Nell'edificio bianco, alle cui spalle si apre un parco, si scorgono alcune finestre illuminate e da una di esse una donna affacciata guarda fuori

il punto di vista rialzato e l'angolazione non permettono di capire che cosa abbia colpito la sua attenzione, ma il suo sguardo è la testa ruotata verso sinistra proiettano l'attenzione dell'osservatore oltre il limite fisico della tela. In alto, i camini grigi chiari e immobili fanno da contrasto alle chiome verde-scuro degli alberi retrostanti. In basso, un lampione illumina la scalinata che, perdendosi in una crescente oscurità, conduce nel bosco.

In una delle finestre affacciato una donna che sembra guardare verso la sua destra qualcosa che succede al di fuori del nostro campo visivo. Numerosi camini grigi, sul tetto piatto della casa, si stagliano sullo sfondo di un bosco di fitti alberi al quale si accede da una scalinata. La luce che illumina l'interno della casa ha la stessa intensità di un giallo che è usato nel cielo all'imbrunire e nel lampione. Le tre fonti luminose creano una forte assonanza nell'insieme, e contrastano con il buio delle piante e con il grigio chiaro della casa.

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