Gellio, Notti attiche: Praefatio, pag 3

Gellio, Notti attiche: Praefatio

Latino: dall'autore Gellio, opera Notti attiche parte Praefatio
[XVIII] Quae vero putaverint reprehendenda, his, si audebunt, succenseant, unde ea nos accepimus; sed enim, quae aliter apud alium scripta legerint, ne iam statim temere obstrepant, sed et rationes rerum et auctoritates hominum pensitent, quos illi quosque nos secuti sumus [18] Invece quelle che avranno ritenuto doversi correggere, se oseranno, si sdegnino con quelli, da dove le prendemmo; ma infatti, quelle che abbiano letto scritte diversamente presso un altro, affinché non strepitino subito temerariamente, ma valutino sia le ragioni dei fatti sia le credibilità degli uomini, che quelli e noi seguimmo
[XIX] Erit autem id longe optimum, ut qui in lectitando, percontando, scribendo, commentando numquam voluptates, numquam labores ceperunt, nullas hoc genus vigilias vigilarunt neque ullis inter eiusdem Musae aemulos certationibus disceptationibusque elimati sunt, sed intemperiarum negotiorumque pleni sunt, abeant a noctibus his procul atque alia sibi oblectamenta quaerant [19] Ciò poi sarà ampiamente ottimo, che quelli che non ricavarono mai piaceri, mai impegni nel leggere, ricercare, scrivere, commentare, non osservarono nessuna veglia su questo genere né sono stati raffinati in alcune gare e dissertazioni fra rivali della stessa Musa, ma sono pieni di ansie e di affari, stiano lontano da queste notti e ricerchino per sé altri piaceri
Vetus adagium est: nil cum fidibus graculo est, nihil cum amaracino sui C'è un vecchio proverbio: nulla è per la cornacchia con la lira, nulla per il maiale con la maggiorana

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Gellio, Notti attiche: Liber 3, 11-14
Gellio, Notti attiche: Liber 3, 11-14

Latino: dall'autore Gellio, opera Notti attiche parte Liber 3, 11-14

[XX] Atque etiam, quo sit quorundam male doctorum hominum scaevitas et invidentia irritatior, mutuabor ex Aristophanae choro anapaesta pauca et quam ille homo festivissimus fabulae suae spectandae legem dedit, eandem ego commentariis his legendis dabo, ut ea ne attingat neve adeat profestum et profanum volgus a ludo musico diversum [20] Ed anche, affinché risulti inefficacemente l'incapacità di alcuni uomini colti e più aspra l'invidia, prenderò dal coro di Aristofane pochi anapesti e la regola che quell'uomo amabilissimo dette alla sua commedia da doversi considerare, la darò a questi commentari da leggere, affinché il volgo ignorante e profano staccato dal piacere musicale non tocchi queste cose né s'avvicini
[XXI] Versus legis datae hi sunt: euphemein chre kaxistasthai tois hemeteroisi choroisin, hostis apeiros toionde logon e gnomei me katharevei e gennaion orgia Mouson met'eiden met'echoreusen, toutois audo, kauthis apaudo, kauthis to triton mal'apaudo existasthai mystaisi chorois; hymeis d'anegeirete molpen kai pannychidas tas hemeteras, hai teide prepousin heortei [21] Questi sono i versi della regola fissata: bisogna che taccia e lasci spazio al nostro coro chiunque sia inesperto di questo linguaggio o non è puro di spirito o non vide né danzò i riti delle nobili Muse a loro dico e ordino ancora e comando per la terza volta di lasciare spazio al coro degli esperti; e voi ravvivate il canto e la nostra veglia notturna che a questa festa convengono

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Latino: dall'autore Gellio, opera Notti attiche parte Liber 12, 12-13

[XXII] Volumina commentariorum ad hunc diem viginti iam facta sunt [22] Fino ad oggi sono stati già fatti venti volumi dei commentari
[XXIII] Quantum autem vitae mihi deinceps deum voluntate erit quantumque a tuenda re familiari procurandoque cultu liberorum meorum dabitur otium, ea omnia subsiciva et subsecundaria tempora ad colligendas huiusce modi memoriarum delectatiunculas conferam [23] Quanto poi ci sarà successivamente di vita per me per volontà degli dei e quanto tempo libero sarà concesso dagli impegni familiari da tutelare e dalla cultura dei miei figli da curare, dedicherò tutti questi periodi rimanenti ed accessori alle piacevolezze di memorie di tal genere da raccogliere

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[XXIV] Progredietur ergo numerus librorum diis bene iuvantibus cum ipsius vitae, quantuli quomque fuerint, progressibus, neque longiora mihi dari spatia vivendi volo, quam dum ero ad hanc quoque facultatem scribendi commentandique idoneus [24] Sarà aumentato dunque il numero dei libri con gli dei favorevoli con gli avanzamenti della vita stessa a, quanto e come saranno stati, né voglio che mi siano dati periodi più lunghi del vivere, fin quando sarò idoneo anche a questa facoltà di scrivere ed annotare
[XXV] Capita rerum, quae cuique commentario insunt, exposuimus hic universa, ut iam statim declaretur, quid quo in libro quaeri invenirique possit [25] Abbiamo riunito qui tutti insieme i sommari, che sono preposti a ciascun commentario, affinché già si sappia subito, cosa possa essere cercato e in quale libro trovato

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