Sarebbe impossibile descrivere tutte le contrarietà e tutti i tormenti che dovetti sopportare per quel ritratto. Innanzitutto, alla prima seduta, vidi arrivare Madame Murat con due cameriere che dovevano pettinarla mentre io l'avrei dipinta. Quando le feci osservare che mi sarebbe stato impossibile cogliere i suoi lineamenti in condizioni simili, accettò di mandar via le due cameriere [...].
Spesso l'aspettavo invano, il che mi spazientiva da non dire, e l'intervallo tra le sedute era così lungo che le capitò di cambiare pettinatura. I primi giorni, ad esempio, portava riccioli che le ricadevano sulle gote, e così la ritrassi, ma poi quella acconciatura passò di moda, e a una seduta successiva si presentò pettinata in modo completamente diverso, per cui fui costretta a cancellare i riccioli che avevo dipinto sulla fronte e sostituire le perle, che formavano un bandeau, con dei cammei
Nel giugno 1841, Elizabeth viene colpita da un ictus durante un soggiorno a ovest di Parigi. Si riprende e in autunno torna a Parigi, dove muore il 31 marzo 1842. Sulla sua lapide, nel cimitero del borgo, compare un tondo che contiene una tavolozza e un pennello. Sotto, la scritta Ici, enfin, je repose (Qui, finalmente, io riposo)