Cicerone, Pro Murena: 01; 01-04

Cicerone, Pro Murena: 01; 01-04

Latino: dall'autore Cicerone, opera Pro Murena parte 01; 01-04

[1] Quae precatus a dis immortalibus sum, iudices, more institutoque maiorum illo die quo auspicato comitiis centu riatis L Murenam consulem renuntiavi, ut ea res mihi fidei magistratuique meo, populo plebique Romanae bene atque feliciter eveniret, eadem precor ab isdem dis immortalibus ob eiusdem hominis consulatum una cum salute obtinendum, et ut vestrae mentes atque sententiae cum populi Romani voluntatibus suffragiisque consentiant, eaque res vobis populoque Romano pacem, tranquillitatem, otium concordiamque adferat [1] Ciò che chiesi agli dei immortali, o giudici, secondo lusanza e labitudine degli antichi, il giorno in cui, tratti gli auspici, proclamai ai comizi centuriati console Lucio Murena, e cioè che questa cosa andasse bene e in maniera propizia per me, per la mia fedeltà e la mia carica, per il popolo e per la plebe romana, proprio questo chiedo agli stessi dei immortali per il consolato dello stesso uomo, che deve essere ottenuto insieme con la sua salvezza sia affinché le vostre intenzioni e opinioni si armonizzino con i desideri e le speranze del popolo romano sia affinché questo evento porti tranquillità, pace, riposo e concordia a voi e al popolo romano
Quod si illa sollemnis comitiorum precatio consularibus auspiciis consecrata tantam habet in se vim et religionem quantam rei publicae dignitas postulat, idem ego sum precatus ut eis quoque hominibus quibus hic consulatus me rogante datus esset ea res fauste feliciter prospereque eveniret Infatti, se quella solenne preghiera dei comizi, consacrata dagli auspici consolari, ha in sé tanta forza e religiosità quanta ne chiede la dignità dello stato, io stesso pregai che anche per quegli uomini a cui, su mia richiesta, fu dato il consolato, questa cosa avvenisse in maniera felice, fortunata e prospera
[2] Quae cum ita sint, iudices, et cum omnis deorum immortalium potestas aut translata sit ad vos aut certe communicata vobiscum, idem consulem vestrae fidei commendat qui antea dis immortalibus commendavit, ut eiusdem hominis voce et declaratus consul et defensus beneficium populi Romani cum vestra atque omnium civium salute tueatur [2] Ma, giudici, stando così le cose, ed essendo stata trasmesso a voi, o almeno concordato con voi ogni potere degli dei immortali, la stessa persona che prima (lo) affidò agli dei immortali affida oggi il console alla vostra fiducia affinché un console acclamato e difeso dalla voce dello stesso uomo conservi il beneficio del popolo romano assieme alla salvezza vostra e di tutti i cittadini

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Cicerone, Pro Murena: 01; 56-60
Cicerone, Pro Murena: 01; 56-60

Latino: dall'autore Cicerone, opera Pro Murena parte 01; 56-60

Et quoniam in hoc officio studium meae defensionis ab accusatoribus atque etiam ipsa susceptio causae reprensa est, ante quam pro L Murena dicere instituo, pro me ipso pauca dicam, non quo mihi potior hoc quidem tempore sit offici mei quam huiusce salutis defensio, sed ut meo facto vobis probato maiore auctoritate ab huius honore fama fortunisque omnibus inimicorum impetus propulsare possim E, giacché fu rimproverato dai miei accusatori lentusiasmo della mia difesa in questa causa, ma anche la stessa accettazione della causa, prima di cominciare a parlare in difesa di Lucio Murena, dirò poche cose per me steso, non perché in questa situazione sia importante per me più la difesa del mio operato che della sua salvezza, ma per poter rincalzare, approvato da voi il mio agire, lattacco dei nemici allonore, alla fama e ai beni di costui
[3] Et primum M Catoni vitam ad certam rationis normam derigenti et diligentissime perpendenti momenta officiorum omnium de officio meo respondebo [3] E risponderò subito a Marco Catone, che ha conformato la vita a una sicura norma della razionalità e che valuta diligentissimamente il valore di tutti i doveri, riguardo al mio dovere

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Cicerone, Pro Murena: 01; 36-40
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Latino: dall'autore Cicerone, opera Pro Murena parte 01; 36-40

Negat fuisse rectum Cato me et consulem et legis ambitus latorem et tam severe gesto consulatu causam L Murenae attingere Catone sostiene che è stato giusto che io, sia come console sia come promotore della legge sui brogli, sia essendo stato amministrato così austeramente il consolato, abbia accettato la causa di Lucio Murena
Cuius reprehensio me vehementer movet, non solum ut vobis, iudices, quibus maxime debeo, verum etiam ut ipsi Catoni, gravissimo atque integerrimo viro, rationem facti mei probe M E questa critica mi spinge violentemente a dar ragione della mia azione non solo a voi, giudici, a cui lo devo grandemente, ma anche allo stesso Catone, uomo serissimo ed integerrimo

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Cicerone, Pro Murena: 01; 46-50
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Latino: dall'autore Cicerone, opera Pro Murena parte 01; 46-50

A quo tandem, M Cato, est aequius consulem defendi quam a consule Infatti, Marco Catone, da chi, più che da un console, è giusto che sia difeso un console
Quis mihi in re publica potest aut debet esse coniunctior quam is cui res publica a me iam traditur sustinenda magnis meis laboribus et periculis sustentata Chi nello stato può e deve essermi più legato di quello a cui è data da difendere la repubblica che già fu sostentata con grandi miei rischi e fatiche

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Quod si in eis rebus repetendis quae mancipi sunt is periculum iudici praestare debet qui se nexu obligavit, profecto etiam rectius in iudicio consulis designati potissimum consul qui consulem declaravit auctor benefici populi Romani defensorque periculi esse debebit Infatti, se nel richiedere le cose che sono di proprietà deve offrire al giudice la mallevadoria quello che si legò in contratto, allora anche più giustamente nella causa di un console designato dovrà esser principalmente creatore del bene del popolo Romano e difensore del pericolo il console che elesse quel console

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