[I,1] Neminem vestrum ignorare arbitror, iudices, hunc per hosce dies sermonem vulgi atque hanc opinionem populi Romani fuisse, C Verrem altera actione responsurum non esse neque ad iudicium adfuturum | [I, 1] Credo che nessuno di voi ignori, signori giudici, che in questi ultimi giorni sè diffusa tra la gente la diceria e così la pensavano i romani che in occasione del secondo dibattimento C Verre non avrebbe risposto allappello e anzi non si sarebbe neppure presentato in tribunale |
Quae fama non idcirco solum emanarat quod iste certe statuerat ac deliberaverat non adesse, verum etiam quod nemo quemquam tam audacem, tam amentem, tam impudentem fore arbitrabatur qui tam nefariis criminibus, tam multis testibus convictus ora iudicum aspicere aut os suum populo Romano ostendere auderet | Una voce la cui fonte non era costituita soltanto dalla ferma decisione di costui di non presentarsi in aula, ma pure dallopinione che non ci potesse essere né ardire nè follia nè spudoratezza tale a indurre uno, accusato di tante nefandezze e dimostrato colpevole da tante testimonianze, ad avere il coraggio di guardare in faccia i giudici o di mostrare il suo volto impudente al popolo romano |
[2] Est idem Verres qui fuit semper, ut ad audendum proiectus, sic paratus ad audiendum | [2] Ma Verre resta quello che è sempre stato, quanto proiettato ad osare, così pronto ad ascoltare |
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Praesto est, respondet, defenditur; ne hoc quidem sibi reliqui facit ut, in rebus turpissimis cum manifesto teneatur, si reticeat et absit, tamen impudentiae suae pudentem exitum quaesisse videatur | Si presenta, risponde allappello, ha un difensore; non fa nemmeno in modo da lasciare la possibilità,essendo reo convinto in tante azioni disdicevolissime,qualora sia assente e sia in silenzio, di sembrare di aver voluto concludere con un po di pudore una vita tanto spudorata |
Patior, iudices, et non moleste fero me laboris mei, vos virtutis vestrae fructum esse laturos | Paziento, o giudici, e non mi dispiace il frutto che raccoglieremo, io delle mie fatiche e voi della vostra onestà |
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Nam si iste id fecisset quod prius statuerat, ut non adesset, minus aliquanto quam mihi opus esset cognosceretur quid ego in hac accusatione comparanda constituendaque elaborassem; vestra vero laus tenuis plane atque obscura, iudices, esset | Se limputato, infatti, avesse messo in atto la sua primitiva decisione di non presentarsi, si conoscerebbe assai meno del necessario tutta la fatica che mè costata la preparazione e la formulazione di questaccusa, mentre la vostra fama, signori giudici, sarebbe certamente scarsa e oscura |
[3] Neque enim hoc a vobis populus Romanus exspectat neque eo potest esse contentus, si condemnatus sit is qui adesse noluerit,et si fortes fueritis in eo quem nemo sit ausus defendere | [3] Non è questo che il popolo romano sattende da voi, e non potrebbe essere soddisfatto nè della condanna di chi abbia rifiutato di presentarsi né del coraggio da voi dimostrato nei riguardi di chi non sia riuscito a trovare uno straccio di difensore |
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Immo vero adsit, respondeat; summis opibus, summo studio potentissimorum hominum defendatur; certet mea diligentia cum illorum omnium cupiditate, vestra integritas cum illius pecunia, testium constantia cum illius patronorum minis atque potentia: tum demum illa omnia victa videbuntur cum in contentionem certamenque venerint | Sì, sia qui in aula, risponda allappello; affidi la sua difesa allimmenso credito e allo zelo indefesso delle più autorevoli personalità; la mia solerzia scenda in campo contro la loro cupidigia, la vostra integrità contro il suo denaro, la fermezza dei testi contro le minacce e la potenza dei suoi difensori: allora la sconfitta evidente di tutte queste forze si avrà solo se si verrà allo scontro decisivo |
[4] Absens si esset iste damnatus, non tam sibi consuluisse quam invidisse vestrae laudi videretur | [4] Una condanna in contumacia, infatti, farebbe pensare che Verre sè preoccupato non tanto di fare lui una bella figura , quanto di togliere a voi il vanto di condannarlo |
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[II]Neque enim salus ulla rei publicae maior hoc tempo re reperiri potest quam populum Romanum intellegere, diligenter reiectis ab accusatore iudicibus, socios, leges, rem publicam senatorio consilio maximo posse defendi; neque tanta fortunis omnium pernicies ulla potest accidere quam opinione populi Romani rationem veritatis, integritatis, fidei, religionis ab hoc ordine abiudicari | [II] Al giorno doggi il miglior mezzo di salvezza per il nostro stato sarebbe la consapevolezza, da parte del popolo romano, che una diligente ricusazione dei giudici da parte dellaccusa può consentire a una giuria senatoria una validissima difesa degli alleati, delle leggi e della repubblica; daltra parte, la disgrazia peggiore per gli interessi di tutti sarebbe lopinione, sempre da parte del popolo romano, che la classe senatoria non abbia più rispetto per la verità, per lonestà, per la lealtà, per la coscienziosità |