Cicerone, De Oratore: Libro 03; 16-20, pag 3

Cicerone, De Oratore: Libro 03; 16-20

Latino: dall'autore Cicerone, opera De Oratore parte Libro 03; 16-20

Ego enim sum is, qui cum summo studio patris in pueritia doctus essem et in forum ingeni tantum, quantum ipse sentio, non tantum, quantum [ipse] forsitan vobis videar, detulissem, non possim dicere me haec, quae nunc complector, perinde, ut dicam discenda esse, didicisse; quippe qui omnium maturrime ad publicas causas accesserim annosque natus unum et viginti nobilissimum hominem et eloquentissimum in iudicium vocarim; cui disciplina fuerit forum, magister usus et leges et instituta Populi Romani mosque maiorum Benché da ragazzo io mi sia applicato seriamente allo studio, grazie al vivo interessamento di mio padre, ed abbia portato nel foro quel po dingegno che io sento di avere, non quello che voi forse mi attribuite, tuttavia non posso affermare di avere studiato quelle norme che vi sto illustrando, così come io vorrei che fossero studiate;anzi, io ho iniziato la carriera forense più presto di ogni altro, tanto che a ventun anni citai in giudizio un uomo nobilissimo ed eloquentissimo; la mia scuola è stata il foro, i miei maestri lesperienza, le leggi, le istituzioni del popolo romano e le consuetudini degli antichi
[75] Paulum sitiens istarum artium, de quibus loquor, gustavi, quaestor in Asia cum essem, aequalem fere meum ex Academia rhetorem nactus, Metrodorum illum, de cuius memoria commemoravit Antonius; et inde decedens Athenis, ubi ego diutius essem moratus, nisi Atheniensibus, quod mysteria non referrent, ad quae biduo serius veneram, suscensuissem; qua re hoc, quod complector tantam scientiam vimque doctrinae, non modo non pro me, sed contra me est potius - non enim quid ego, sed quid orator possit disputo - atque hos omnis, qui artis rhetoricas exponunt, perridiculos; scribunt enim de litium genere et de principiis et de narrationibus; [76] illa vis autem eloquentiae tanta est, ut omnium rerum, virtutum, officiorum omnisque naturae, quae mores hominum, quae animos, quae vitam continet, originem, vim mutationesque teneat, eadem mores, leges, iura describat, rem publicam regat, omniaque, ad quamcumque rem pertineant, ornate copioseque dicat [75] Benché bramoso dimparare, io ho appreso poco di quelle arti di cui vi parlo, quando ero questore in Asia, ove ho incontrato un maestro di retorica di scuola accademica, quasi mio coetaneo, cioè quel famoso Metrodoro, a cui ha accennato Antonio; e di là sono passato ad Atene, dove mi sarei trattenuto più a lungo, se non mi fossi adirato con gli Ateniesi, perché non volevano ripetere la celebrazione dei misteri, alla quale io ero giunto con due giorni di ritardo; perciò, se io sostengo lesigenza di una cultura profonda ed efficace, parlo non per me, ma contro di me infatti io non indago su quello che posso fare io, ma su quello che può fare il perfetto oratore e contro tutti questi maestri di retorica, gente davvero ridicola; infatti costoro dissertano sui vari generi dei processi, sugli esordi e sulle narrazioni; [76] e invece la forza delleloquenza è così vasta da abbracciare lorigine, lessenza e levoluzione di tutte le cose, delle virtù e dei doveri, insomma di tutto quel complesso di leggi che regolano i costumi, gli animi e la vita degli uomini, e da illustrare i costumi, le leggi e il diritto, governare gli Stati, esporre con parola ornata e ricca qualunque concetto su qualunque argomento
[77] In quo genere nos quidem versamur tantum quantum possumus, quantum ingenio, quantum mediocri doctrina, quantum usu valemus; neque tamen istis, qui in una philosophia quasi tabernaculum vitae suae conlocarunt, multum sane in disputatione concedimus [77] In tali studi io mi muovo così come posso, sulla base di quel modesto ingegno, di quella scarsa cultura e di quellesperienza che ho: ciononostante nelle discussioni io non resto molto al di sotto di coloro che hanno fatto della filosofia lo scopo principale della loro vita

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