Seneca, Naturales Quaestiones: Libro 03; 06-10, pag 3

Seneca, Naturales Quaestiones: Libro 03; 06-10

Latino: dall'autore Seneca, opera Naturales Quaestiones parte Libro 03; 06-10
Miraris, cum labantur assidue, quaedam vero concitata rapiantur, quod praesto sit illis aqua semper nova: quid, si mireris, quod, cum venti totum aera impellant, non deficit spiritus sed per dies noctesque aequaliter fluit, nec (ut flumina) certo alveo fertur sed per vastum caeli spatium lato impetu vadit Dal momento che scorrono ininterrottamente, alcuni sono addirittura trascinati da una corrente impetuosa, ti meravigli che abbiano a disposizione acqua sempre nuova: e che dire se ti meravigliassi che, sebbene i venti mettano in movimento la massa intera dellatmosfera, laria non manca, ma scorre ugualmente di giorno e di notte, e che non scorre come i fiumi, in un alveo ben definito, ma si muove per il vasto spazio del cielo in larghe correnti
Quid, si ullam undam superesse mireris, quae superveniat tot fluctibus fractis E che dire se ti meravigliassi che rimane sempre unonda che sopraggiunge dopo che tanti flutti si sono infranti
[3] Nihil deficit quod in se redit: omnium elementorum alterni recursus sunt; quicquid alteri perit, in alterum transit, et natura partes suas velut in ponderibus constitutas examinat, ne portionum aequitate turbata mundus praeponderet [3] Niente di ciò che ritorna su se stesso può esaurirsi:tutti gli elementi si trasformano ciclicamente gli uni negli altri; quello che uno ha perso passa allaltro, e la natura soppesa attentamente le parti di cui è fatta, come se le avesse messe in equilibrio su una bilancia, per impedire che, alterata la proporzione perfetta delle componenti, il mondo perda il suo equilibrio

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Seneca, Naturales Quaestiones: Libro 07; 01-05

Latino: dall'autore Seneca, opera Naturales Quaestiones parte Libro 07; 01-05

[4] Omnia in omnibus sunt: non tantum aer in ignem transit sed numquam sine igne est (detrahe illi calorem: rigescet, stabit, durabitur); transit aer in umorem sed nihilominus non sine umore est; et aera et aquam facit terra sed non magis umquam sine aqua est quam sine aere [4] Ciascun elemento si trova in ciascun altro elemento: laria non soltanto si trasforma in fuoco, ma non è mai priva di fuoco (sottraile il calore: diventerà fredda, immobile e solida); laria si trasforma in liquido, ma ciò nonostante non priva di liquido; la terra produce sia aria sia acqua, ma non è mai priva di acqua, così come non è mai priva di aria
Et ideo facilior est invicem transitus, quia illis, in quae transeundum est, iam mixta sunt E perciò è più facile la trasformazione di un elemento nellaltro, perché a ciascuno sono già mescolati quelli in cui si deve trasformare

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Latino: dall'autore Seneca, opera Naturales Quaestiones parte Libro 01; 05-07

[5] Habet ergo terra umorem, hunc exprimit; habet aera, hunc umbra hiberni frigoris densat, ut faciat umorem; ipsa quoque mutabilis est in umorem: natura sua utitur [5] La terra, dunque, contiene acqua e la fa uscire; contiene aria, e un inverno freddo e tenebroso la condensa fino a farla diventare acqua; anche la terra stessa si può trasformare in acqua: utilizza la sua proprietà

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Latino: dall'autore Seneca, opera Naturales Quaestiones parte Libro 03; 26-30

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