Le 3 reliquie di cui la santa Sede era già in possesso erano:
- il velo che Gesù si appoggiò al viso, imprimendosi così la propria immagine, e che poi regalò a Santa Veronica
- la testa dell'apostolo Andrea
- la lancia con cui Longino soldato romano, colpì Gesù crocifisso per accertarsi della sua morte
Gian Lorenzo Bernini si accorse che erano in un qualche modo legate alla passione di Cristo (persino la testa di Sant'Andrea, perché anche lui era stato Crocifisso) e che l'elemento migliore per completare questa sintesi artistica e religiosa sarebbe stata la Vera Croce trovata da Sant'Elena, madre di Costantino.
Urbano VIII, d'accordo con lui, si impossessò della preziosissima reliquia, all'epoca conservata a Roma nella chiesa di Santa Croce in Gerusalemme, e la portò con sé a San Pietro. Da quel momento in poi ognuno dei piloni è dedicato ad un santo e ospita la relativa statua (quella di San Longino è stata fatta proprio da Bernini)
Dove venne preso tutto il bronzo necessaria a forgiare il baldacchino?
Trovare una simile quantità di bronzo da fondere e lavorare era tutt'altro che un'impresa semplice. Ricavarlo ex novo, d'altro canto, sarebbe stato decisamente troppo costoso anche per un'opera tanto prestigiosa. Urbano VIII, pare su suggerimento del Bernini, decise quindi di strappare le travi dal tetto dell'ingresso del Pantheon asportando antichissimi bronzi romani.
La sua scelta non passò certo inosservata, anzi; da quell'episodio nacque una frase ancora molto celebre a Roma, che recita:
quel che non fecero i barbari, lo fecero i Barberini
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