Properzio, Elegie: Libro IV, Elegia X

Properzio, Elegie: Libro IV, Elegia X

Latino: dall'autore Properzio, opera Elegie parte Libro IV, Elegia X
nunc Iouis incipiam causas aperire Feretri armaque de ducibus trina recepta tribus Ora comincerò a rivelare le origine di Giove Feretrio e le triplici armi tolte a tre duci
magnum iter ascendo, sed dat mihi gloria uires: non iuuat e facili lecta corona iugo Percorro un arduo sentiero, ma la gloria mi dà le forze: non serve una corona raccolta su una facile vetta
imbuis exemplum primae tu, Romule, palmae[5] huius, et exuuio plenus ab hoste redis, tempore quo portas Caeninum Acrona petentem uictor in euersum cuspide fundis equum Tu, Romolo, offri un esempio della prima vittoria [5] di cui ritorni carico delle spoglie del nemico, al tempo in cui vincitore, abbatti con una lancia sul cavallo riverso Acrone ceninese che assalta le porte

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Properzio, Elegie: Libro II, Elegia VII

Latino: dall'autore Properzio, opera Elegie parte Libro II, Elegia VII

Acron Herculeus Caenina ductor ab arce, Roma, tuis quondam finibus horror erat Acrone, stirpe di Ercole condottiero della rocca cenina, era allora il terrore ai tuoi confini, o Roma
[10] hic spolia ex umeris ausus sperare Quirini ipse dedit, sed non sanguine sicca suo [10] Costui che osò aspettarsi le spoglie dalle spalle di Quirino le diede egli stesso, ma dal suo sangue bagnato

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Properzio, Elegie: Libro 01, Elegia 12

Latino: dall'autore Properzio, opera Elegie parte Libro 01, Elegia 12

hunc uidet ante cauas librantem spicula turris Romulus et uotis occupat ante ratis: "Iuppiter, haec hodie tibi uictima corruet Acron Lo vede Romolo mentre vibra l'asta davanti alle torri concave e lo previene con voti esauditi: "Giove, oggi Acrone cadrà vittima per te"
"[15] uouerat, et spolium corruit ille Ioui [15] Aveva parlato e quello cadde come spoglia per Giove

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Properzio, Elegie: Libro III, Elegia XXV

Latino: dall'autore Properzio, opera Elegie parte Libro III, Elegia XXV

urbis uirtutisque parens sic uincere sueuit, qui tulit a parco frigida castra lare Il padre della città e del valore così si abituò a vincere, questo sopportò gli accampamenti freddi (venuto) da una povera capanna
idem eques et frenis, idem fuit aptus aratris, et galea hirsuta compta lupina iuba[20]; picta neque inducto fulgebat parma pyropo: praebebant caesi baltea lenta boues Fu abile ugualmente con i cavalli e le redini, ugualmente con l'aratro, e l'elmo adorno di una pelle irsuta di lupo [20] né brillava lo scudo dipinto col piropo spalmato: fornivano cinture flessibili i buoi uccisi

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necdum ultra Tiberim belli sonus, ultima praeda Nomentum et captae iugera terna Corae Il fragore della guerra non oltre il Tevere, lontana preda Nomento e i tre iugeri della presa di Cori

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