Lasciata a Parigi nel novembre del 1870 a causa della guerra franco-prussiana e dei disordini della comune di Parigi(1871), De Nittis trascorre lunghi periodi in Italia. Durante questi soggiorni si dedica in particolare agli studi di paesaggio sulle pendici del Vesuvio, che nell'aprile del 1872 è protagonista di una spettacolare eruzione che colpisce paesi intorno al Vulcano.
come ricorda l'iscrizione, il dipinto è da mettere in relazione con la grande eruzione che nell'aprile del 1872 devastò i paesi attorno al Vesuvio, in particolare Resina e Portici, che De Nittis poté studiare dal vero durante il viaggio in Italia. Un passo del taccuino di De Nittis sembra registrare la scena del dipinto: "intere famiglie, cariche di fagotti, fuggivano trascinandosi dietro nugoli di vecchi e di bambini. L'aria era piena di invocazione alla Madonna e, più spesso ancora, San Gennaro. [...] Dritta, immensa, la colonna si innalzò, si allargò come la chioma di un albero e lentamente ricadde sul paese circostante ".
Consegnato a Goupil a Luglio, il dipinto fu venduto già a Settembre, a conferma della fortuna del soggetto presso il pubblico. De Nittis si servì di studi dal vero ma forse anche di fotografie, e fotografico è il taglio compositivo della scena ripresa da un punto di vista rialzato, dominato dall'impressionante colonna di fumo e cenere che incombe sulle minuscole figure