Giuseppe distribuisce il grano in Egitto - Bartholomeus Breenbergh

Giuseppe distribuisce il grano in Egitto - Bartholomeus Breenbergh

Il tema di Giuseppe amministratore del faraone godette di particolare fortuna nel Seicento. L'artista sviluppa la composizione in verticale, affollandola di dettagli narrativi

a destra, al di là di una figura maschile seminuda appoggiata a un sacco di grano, quasi un evocazione al maschile dell'abbondanza, si svolge una scena incredibilmente animata: un uomo carica un sacco di cereali su un asino e presso di lui e altri due uomini trasportano una cassa colma di grano. Una donna incede con un cesto sul capo e un bambino bastona un renittente caprone.

Dietro di loro su un alto podio, alcuni funzionari intorno a un tavolo riscuotono il pagamento dei cereali e ne registrano la vendita, circondati dai recipienti colmi di monete e gioielli. Un anziano contabile calvo con gli occhiali, di un realismo degno di Rembrandt, registra entrate e uscite. Sulla sinistra, due uomini calano un ampio cesto rotondo, colmo di grano a una folla implorante. 

L'azione sottolineata da un personaggio alle loro spalle che indossa un copricapo d'epoca, indica con i gesti come questa distribuzione sia dovuta agli ordini di un uomo situato al di sopra di lui: Giuseppe, che al culmine di una scalinata semicircolare, abbigliato come un Visir orientale, osserva la scena in piedi accanto a un seggio. 

Nell'edificio alle sue spalle è riconoscibile la chiesa romana dell'Ara Coeli. Sulla sinistra una giovane donna in primo piano, vestita di rosso e arancio, da una cospicua elemosina a un giovane accanto al quale sostano asini, pecore e più in là un cammello cavalcato da un paggio moro. Sull'altro edificio alle loro spalle, all'interno di una loggia, si intravede un pingue e sovrano orientale, riparato da un ombrellino, sicuramente la raffigurazione del faraone.

L'intera composizione viene a essere quindi articolata riflessione sul tema della gestione e distribuzione dei beni, che qui un governatore saggio - Giuseppe - ha saputo organizzare con accortezza, ma anche con generosità verso i più deboli, mentre il pigro e distaccato faraone adombra un potere giudicato negativamente perché lontano e indifferente. 

Gli edifici con reminiscenze romane si mescolano a un oriente nebuloso di cui l'obelisco è un segno potente. Sicuramente l'artista vide a Roma in San Luigi dei Francesi, l'affresco del Domenichino Santa Cecilia distribuisce i suoi beni ai poveri, di cui cita qui la folla con le braccia alzate in attesa della carità

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