Cicerone, In Verrem: 02; 41-45

Cicerone, In Verrem: 02; 41-45

Latino: dall'autore Cicerone, opera In Verrem parte 02; 41-45
[XLI]R Annius Asellus mortuus est C Sacerdote praetore

Is cum haberet unicam filiam neque census esset, quod eum natura hortabatur, lex nulla prohibebat, fecit ut filiam bonis suis heredem institueret

Heres erat filia

Faciebant omnia cum pupilla, leges, aequitas, voluntas patris, edicta praetorum, consuetudo iuris eius quod erat tum cum Asellus est mortuus

[105] Iste praetor designatus utrum admonitus an temptatus an, qua est ipse sagacitate in bis rebus, sine duce ullo, sine indice pervenerit ad hanc improbitatem, nescio: vos tantum hominis audaciam amentiamque cognoscite appellat heredem L Annium, qui erat institutus secundum filiam (non enim mihi persuadetur istum ab illo prius appellatum); dicit se posse ei condonare edicto hereditatem; docet hominem quid possit fieri
[XLI] P Annio Asello morì durante la pretura di C Sacerdote

Poiché egli aveva ununica figlia e non era iscritto nelle liste del censo, come la natura voleva e nessuna legge proibiva, fece in mode di nominare la figlia erede dei suoi beni

Sua erede era dunque la figlia

Tutto era a favore della pupilla, le leggi, lo spirito di giustizia, la volontà del padre, gli editti dei pretori, la consuetudine nellapplicazione delle norme di legge in vigore allepoca della morte cli Asello

[105] Verre come pretore designato non so se consigliato o sollecitato con promesse, oppure, tantè sagace da sé in faccende come questa, senza lintervento di nessuno che lo guidasse o gli desse delle indicazioni giunse a tale infamia: voi state soltanto a sentire che coraggio ebbe questinsensato- fa chiamare L Annio che era stato nominato erede dopo la figlia (ché non riesco a convincermi che sia stato Annio a rivolgersi per primo a lui ), gli dice che per mezzo del suo editto può assegnargli leredità, e lo mette al corrente delle possibilità esistenti
Illi bona res, huic vendibilis videbatur

Iste, tametsi singulari est audacia, tamen ad pupillae matrem submittebat; malebat pecuniam accipere, ne quid novi ediceret, quam ut hoc edictum tam improbum et tam inhumanum interponeret

[106] Tutores pecuniam praetori si pupillae nomine dedissent, grandem praesertim, quem ad modum in rationem inducerent, quem ad modum sine periculo suo dare possent, non videbant; simul et istum fore tam improbum non arbitrabantur; saepe appellati pernegaverunt

Iste ad arbitrium eius cui condonabat hereditatem ereptam a liberis quam aequum edictum conscripserit, quaeso, cognoscite

CUM INTELLEGAM LEGEM VOCONIAM

Quis umquam crederet mulierum adversarium Verrem futurum
Ad Annio laffare pareva buono, a Verre una facile vendita

Tuttavia, per quanto uomo di unimpudenza senza pari, faceva segreti approcci presso la madre dellorfana; preferiva prendere del denaro per non introdurre nelleditto nessuna innovazione, piuttosto che fare opposizione con una clausola così iniqua e disumana

[106] I tutori, però, se avessero consegnato al pretore una somma di denaro a nome della loro pupilla, e soprattutto una somma rilevante, non riuscivano a trovare il modo come registrarla sul libro dei conti e consegnarla senza esporsi essi stessi a dei rischi; contemporaneamente non pensavano che costui sarebbe giunto a compiere unazione così malvagia: spesso convocati rifitarono

E ora, vi prego, ascoltate a che spirito dequità sinformava leditto che costui redasse a beneplacito di coluì al quale assegnava leredità togliendola ai figli

RENDENDOMI CONTO CHE LA LEGGE VOCONIA

Chi avrebbe mai pensato a un Verre nemico delle donne
An ideo aliquid contra mulieres fecit ne totum edictum ad Chelidonis arbitrium scriptum videretur

Cupiditati hominum ait se obviam ire

Quis potius non modo his temporibus, sed etiam apud maiores nostros

Quis tam remotus fuit a cupiditate

Dic, quaeso, cetera; delectat enim me hominis gravitas, scientia iuris, praetoris auctoritas

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QUI AB A POSTUMIO Q FULVIO CENSORIBUS POSTVE EA TESTAMENTUM FECIT FECERIT

[107] Fecit fecerit"

Quis umquam edixit isto modo

Quis umquam eius rei fraudem aut periculum proposuit edicto, quae neque post edictum reprehendi neque ante edictum provideri potuit
O forse ha inserito qualche clausola contro le donne perché non si avesse limpressione che lintero editto era stato redatto per compiacere a Chelidone

Egli afferma di volersi opporre alla cupidigia umana

E chi lo potrebbe meglio di lui, e non solo al giorno doggi, ma addirittura al tempo dei nostri antenati

Chi mai è stato tanto lontano dalla cupidigia

Leggi per favore il resto delleditto; infatti costituisce per me un vero piacere lausterità del nostro uomo, la sua conoscenza del diritto, la sua autorità di pretore

Leggi

COLUI CHE A PARTIRE DALLA CENSURA DI A POSTUMO E DI Q FULVIO E SUCCESSIVAMENTE HA FATTO O FAR

[107]Ha fatto o farà

Chi mai ha redatto un editto in questi termini

Chi mai ha contemplato in un editto linsidia o il pericolo che minaccia un atto che non poteva nè essere punito dopo lemanazione delleditto nè essere previsto come reato prima dellemanazione stessa

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Cicerone, In Verrem: 02; 04-106-110

Latino: dall'autore Cicerone, opera In Verrem parte 02; 04-106-110

[XLII]Iure, legibus, auctoritate omnium qui consulebantur testamentum P Annius fecerat non improbum, non inofficiosum, non inhumanum: quodsi ita fecisset, tamen post illius mortem nihil de testamento illius novi iuris constitui oporteret

Voconia lex te videlicet delectabat

Imitatus esses ipsum illum C Voconium, qui lege sua hereditatem ademit nulli neque virgini neque mulieri: sanxit in posterum, qui post eos censores census esset, ne quis heredem virginem neve mulierem faceret

[108] In lege Voconia non est "FECIT FECERIT", neque in ulla praeteritum tempus reprehenditur nisi eius rei quae sua sponte tam scelerata et nefaria est ut, etiamsi lex non esset, magnopere vitanda fuerit
[XLII] Secondo il diritto, le leggi e lautorevole parere di tutti i giuristi, P Annio aveva fatto un testamento che non era contrario nè a giustizia nè al dovere nè al sentimento di umanità: e pure se lavesse fatto, dopo la sua morte sarebbe stato illecito fissare nuove norme di legge concernenti il suo testamento

La legge Voconia evidentemente ti piaceva

Avresti dovuto imitare lo stesso C Voconio, che con la sua legge non tolse leredità a nessuna donna, nè nubile né maritata, ma fissò la norma, valida per lavvenire, che colui il quale fosse stato iscritto nelle liste del censo posteriormente ai censori allora in carica, non potesse nominare erede una donna nè nubile né maritata

[108] Nella legge Voconia non cè HA FATTO O FAR , e nessuna legge punisce un fatto passato, a meno che non si tratti di cosa di per sé così scellerata ed empia, che si sarebbe dovuta con ogni sforzo evitare anche nel caso che non esistesse alcuna legge che la punisse
Atque in his ipsis rebus multa videmus ita sancta esse legibus ut ante facta in iudicium non vocentur; Cornelia testamentaria, nummaria, ceterae complures, in quibus non ius aliquod novum populo constituitur, sed sancitur ut, quod semper malum facinus fuerit, eius quaestio ad populum pertineat ex certo tempore

[109] De iure vero civili si quis novi quid instituit, is non omnia quae ante acta sunt rata esse patietur

Cedo mihi leges Atinias, Furias, Fusias, ipsam, ut dixi, Voconiam, omnis praeterea de iure civili: hoc reperies in omnibus statui ius quo post eam legem populus utatur

Qui plurimum tribuunt edicto, praetoris edictum legem annuam dicunt esse: tu edicto plus amplecteris quam lege
E pure a proposito di queste stesse azioni, vediamo che molte disposizioni di legge non consentono di perseguire legalmente delitti anteriori alla legge stessa; tali la legge Cornelia sulla falsificazione dei testamenti e delle monete , nonché tutte le numerose altre nelle quali non si fissa qualche norma che sia nuova per il popoio, ma si stabilisce che unazione, che è stata sempre considerata illecita, sia a partire da una certa data soggetta a processo penale davanti al popolo

[109] Per quanto invece riguarda il diritto civile, il legislatore che introduce qualche innovazione, non riconoscerà la validità di tutti gli atti passati

Vediamo le leggi Atinia Furia , la stessa Voconia, comho detto, e tutte le altre attinenti al diritto civile: troverai che in tutte si sancisce una norma di diritto della quale il popolo potrà valersi posteriormente alla legge

Coloro i quali attribuiscono alleditto la più grande autorità, affermano che leditto pretorio è una legge annuale: tu invece dai al tuo editto una validità più estesa di quella della legge

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Latino: dall'autore Cicerone, opera In Verrem parte 02; 04-96-100

Si finem edicto praetoris adferunt Kalendae Ianuariae, cur non initium quoque edicti nascitur a Kalendis Ianuariis

An in eum annum progredi nemo poterit edicto quo praetor alius futurus est, in illum quo alius praetor fuit regredietur

[110] Ac si hoc iuris, non unius hominis causa edixisses, cautius composuisses

[XLIII]SCRIBIS, QUI HEREDEM FECIT FECERIT

Quid, si plus legarit quam ad heredem heredesve perveniat

Quod per legem Voconiam ei qui census non sit licet; cur hoc, cum in eodem genere sit, non caves

Quia non generis, sed hominis causam verbis amplecteris, ut facile appareat te pretio, non iure esse commotum
Se il primo gennaio fa scadere leditto del pretore, perché anche la sua validità non incomincia dal primo gennaio

O forse nessuno potrà spingersi con il suo editto fin dentro lanno nel quale ci sarà un altro pretore mentre ritornerà indietro in quello nel quale cera un altro pretore

[110] E se tu avessi fissato questa norma nellinteresse della giustizia e non già in quello di una sola persona 6, saresti stato ben più prudente nel redigerla

[XLIII] Tu scrivi, CHI HA FATTO O FAR EREDE

E che avverrà se qualcuno lascerà sotto forma di legati più di quanto toccherà allerede o agli eredi

Come con la legge Voconia si consente a chi non sia iscritto nelle liste del censo; perché non contempli questo caso che riguarda la stessa materia

Perché non ti occupi della materia testamentaria in generale, ma dellinteresse particolare di una persona, sicché è ben evidente che a muoverti è stato il denaro, non linteresse della giustizia
Atque hoc si in posterum edixisses, etsi minus esset nefarium, tamen esset improbum; sed tum vituperari posset, in discrimen venire non posset; nemo enim committeret

Nunc est eius modi edictum ut quivis intellegat non populo esse scriptum, sed P Anni secundis heredibus

[111] Itaque cum abs te caput illud tam multis verbis mercennarioque prooemio esset ornatum, ecquis inventus est postea praetor quid idem illud ediceret

Non modo nemo edixit, sed ne metuit quidem quisquam ne quis ediceret

Nam post te praetorem multi in isdem causis fuerunt; in his nuper Annaea de multorum propinquorum sententia, pecuniosa mulier, quod censa non erat, testamento fecit heredem filiam
E queste tue prescrizioni, se avessero avuto applicazione posteriormente alleditto, sarebbero meno criminali, e tuttavia sarebbero sempre contrarie a giustizia: vituperabili dunque ma non discutibili, data la mancanza di trasgressione

Ora invece il tuo editto è congegnato in tal modo, che chiunque comprende che non è stato redatto nellinteresse del popolo romano, ma dei secondi eredi di P Annio

[111] Ecco la conseguenza: sebbene larticolo sulle eredità sia stato abbellito con tante parole e con un preambolo, che ti è stato pagato, cè stato successivamente un altro pretore che labbia fatto suo

E non solo nessuno ha ripetuto le tue prescrizioni, ma non cè stata neppure una sola persona che tenesse che qualcuno potesse farlo

Molti infatti dopo la tua pretura si sono trovati nella stessa situazione, e tra questi recentemente Annea; donna assai facoltosa, poiché non era iscritta nelle liste del censo, seguendo il consiglio di numerosi parenti istitui con testamento sua erede la figlia

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Latino: dall'autore Cicerone, opera In Verrem parte 02; 02-01-05

Iam hoc magnum iudicium hominum de istius singulari improbitate, quod C Verres sua sponte instituisset, id neminem metuisse ne quis reperiretur qui istius institutum sequi vellet; solus enim tu inventus es cui satis non fuerit corrigere testamenta vivorum, nisi etiam rescinderes mortuorum

[112] Tu ipse ex Siciliensi edicto hoc sustulisti; voluisti, ex improviso si quae res nata esset, ex urbano edicto decernere

Quam postea tu tibi defensionem relinquebas, in ea maxime offendisti, cum tuam auctoritatem tute ipse edicto provinciali repudiabas

[XLIV]Atque ego non dubito quin, ut mihi, cui mea filia maxime cordi est, res haec acerba videtur atque indigna, sic uni cuique vestrum, qui simili sensu atque indulgentia filiarum commovemini
Già questo esprime autorevolmente lopinione di tutti sulla straordinaria iniquità di Verre, nessuno ha avuto paura che ci potesse essere un pretore disposto a conformarsi alle norme da costui emanate con iniziativa tutta personale; tu sei il solo uomo mai conosciuto che non si ritenesse soddisfatto di modificare i testamenti dei vivi se non ti riusciva di annullare anche quelli dei morti

[112] Tu stesso hai tolto questarticolo dalleditto emanato in Sicilia, avendo lintenzione, se allimprovviso si fosse presentata qualche controversia, di deciderla in base al tuo editto urbano

Ma quella difesa che tu ti riservavi per il futuro, si è rivelata per te lerrore più grossolano quando proprio tu con il tuo editto provinciale rifiutavi il tuo disposto precedente

[XLIV] E io sono sicuro che, come una tale norma del tuo editto sembra crudele e indegna a me che amo moltissimo mia figlia , cosi sembra pure a ciascuno di voi che provate per le vostre figlie lo stesso tenero affetto che provo io
Quid enim natura nobis iucundius, quid carius esse voluit

Quid est dignius in quo omnis nostra diligentia indulgentiaque consumatur

[113] Homo importunissime, cur tantam iniuriam P Annio mortuo fecisti

Cur hunc dolorem cineri eius atque ossibus inussisti, ut liberis eius bona patria voluntate patris, iure, legibus tradita eriperes, et cui tibi esset commodum condonares

Quibuscum vivi bona nostra partimur, iis praetor adimere nobis mortuis bona fortunasque poterit

NEC PETITIONEM, INQUIT, NEC POSSESSIONEM DABO

Eripies igitur pupillae togam praetextam, detrahes ornamenta non solum fortunae sed etiam ingenuitatis

Miramur ad arma contra istum hominem Lampsacenos isse, miramur istum de provincia decedentem clam Syracusis profugisse
Cosa infatti la natura ha voluto che ci fosse di più dolce e caro

Cosè che merita maggiormente di impegnare tutte le nostre premure e la nostra tenerezza

[113] O uomo pieno di crudeltà, perché hai fatto un si grave oltraggio a P Annio dopo la sua morte

Perché hai inflitto questo dolore così bruciante al suo cenere e alle sua ossa strappando ai figli i beni paterni trasmessi loro -in base alla volontà del padre, al diritto e alle leggi- e assegnandoli a chi ti faceva comodo

Potrà un pretore dopo la nostra morte togliere i nostri beni mobili e immobili a coloro con i quali li dividiamo durante la vita

NON CONCEDER, dice leditto, N IL DIRITTO DI RECLAMARE LEGALMENTE I BENI N LA PRESA DI POSSESSO DEI BENI STESSI

Strapperai dunque allorfana la toga pretesta, le toglierai gli ornamenti non solo della sua condizione sociale ma pure del suo stato di persona libera

Ci meravigliamo che cittadini di Lampsaco siano corsi a impugnare le armi contro costui, ci meravigliamo che lasciando la provincia allo scadere della carica sia fuggito clandestinamente da Siracusa

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Nos si alienam vicem pro nostra iniuria doleremus, vestigium istius in foro nullum esset relictum

[114] Pater dat filiae, prohibes; leges sinunt, tamen te interponis

De suis bonis ita dat ut ab iure non abeat; quid habes quod reprehendas

Nihil, opinor

At ego concedo; prohibe, si potes, si habes qui te audiat, si potest tibi dicto audiens esse quisquam

Eripias tu voluntatem mortuis, bona vivis, ius omnibus

Hoc populus Romanus non manu vindicasset, nisi te huic tempori atque huic iudicio reservasset

Posteaquam ius praetorium constitutum est, semper hoc iure usi sumus: si tabulae testamenti non proferrentur, tum ut, uti quemque potissimum heredem esse oporteret, si is intestatus mortuus esset, ita secundum eum possessio daretur
Se noi provassimo per la sorte toccata agli altri lo stesso dolore che proviamo per i torti fatti a noi, di costui non sarebbe rimasta nel foro nemmeno unimpronta del piede

[114] Un padre assegna beni alla figlia e tu lo proibisci; le leggi lo consentono e ciononostante tu ti opponi

Dispone dei suoi beni senza discostarsi da quanto prescrive il diritto: coshai da biasimare

Nulla, penso

Ma io faccio una concessione: proibisci pure se lo puoi, se hai qualcuno disposto ad ascoltarti, se ci può essere qualcuno che obbedisca al tuo comando

Saresti tu capace di strappare ai morti la loro volontà, ai vivi i loro beni e a tutti i loro diritti

Non avrebbe il popolo romano punito con un atto di violenza questo tuo sopruso, se non ti avesse riserbato per questo giorno e per questo processo

Da quando si è istituita la giurisprudenza pretoria, abbiamo sempre seguito questo principio: in caso di mancata esibizione di un testamento scritto, assegnare il possesso dei beni allerede che sarebbe legalmente il primo in linea di successione nel caso che il defunto fosse intestato

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