Latino: dall'autore Cicerone, opera In Verrem parte 02; 04-106-110
| Pulchritudo periculo, amplitudo saluti fuit, quod eorum demolitio atque asportatio perdifficilis videbatur | La bellezza le mise in pericolo, ma la grandezza fa la loro salvezza poiché la loro rimozione ed esportazione sembrava molto difficle |
| Insistebat in manu Cereris dextra grande simulacrum pulcherrime factum Victoriae; hoc iste e signo Cereris avellendum asportandumque curavit | Nella mano destra di Cerere poggiava una Vittoria, statua grande, fatta in maniera splendida; costui si preoccupò di svellarla e di asportarla dalla stataua di Cerere |
| Qui tandem istius animus est nunc in recordatione scelerum suorum, cum ego ipse in commemoratione eorum non solum animo commovear verum etiam corpore perhorrescam | Dunque, ora, come lanimo di costui nel ricordo dei suoi misfatti, visto che io nel rievocarli non solo mi commuovo nellanimo, ma anche rabbrividisco nel corpo |
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| Venit enim mihi fani, loci, religionis illius in mentem; versantur ante oculos omnia, dies ille quo, cum ego Hennam venissem, praesto mihi sacerdotes Cereris cum infulis ac verbenis fuerunt, contio conventusque civium, in quo ego cum loquerer tanti gemitus fletusque fiebant ut acerbissimus tota urbe luctus versari videretur | Infatti mi viene alla mente il santuario, la località, il culto; si affollano davanti agli occhi tutte le cose: quel giorno, in cui giunsi ad Enna, furono subito a mia disposizione le sacerdotesse di Cerere con le infule e i ramoscelli sacri; il raduno dei cittadini accorsi con cui ho parlato, così forti pianti e gemiti si levavano che sembrava che lintera città fosse percorsa dalla disperazione più straziante |