[LI]Nolite exspectare dum omnis obeam oratione mea civitates: hoc uno complector omnia, neminem isto praetore senatorem fieri potuisse nisi qui isti pecuniam dedisset [126] Hoc idem transfero in magistratus, curationes, sacerdotia; quibus in rebus non solum hominum iura, sed etiam deorum immortalium religiones omnis repudiavit Syracusis lex est de religione, quae in annos singulos lovis sacerdotem sortito capi iubeat, quod apud illos amplissimum sacerdotium putatur: [127] cum suffragiis tres ex tribus generibus creati sunt, res revocatur ad sortem Perfecerat iste imperio ut pro suffragio Theomnastus, familiaris suus, in tribus illis renuntiaretur: in sorte, cui imperare non potuerat, exspectabant homines quidnam acturus esset |
[LI] Non attendetevi che io passi in rassegna nel mio discorso tutte le città; la conclusione è sostanzialmente questa: per tutto il tempo della propretura di Verre, nessuno è riuscito a ottenere la nomina a consigliere senza sborsargli del denaro [126] Questo stesso discorso estendo alle cariche pubbliche e sacerdotali, nonché agli incarichi i commissariali; un campo nel quale egli ha calpestato le norme che regolano non solo i rapporti umani ma pure ogni culto divino A Siracusa cè la legge sulla religione, che ogni anno elegge un sacerdote di Giove, la più alta dignità sacerdotale scelto per sorteggio, chè presso di loro è considerata la più alta dignità sacerdotale: [127] tre ne sono eletti, dalle tre classi di cittadini, con regolare votazione Ebbene Verre, avvalendosi della sua autorità, aveva ottenuto che fosse proclamato eletto, fra i tre votati, il suo caro amico Teomnasto ; si aspettava così la sua prossima mossa di fronte al sorteggio, non certo sensibile ad alcun suo ordine |
Homo, id quod erat facillimum, primo vetat sortiri: iubet extra sortem Theomnastum renuntiari Negant id Syracusani per religiones sacrorum ullo modo fieri posse, fas denique negant esse Iubet iste sibi legem recitari Recitatur; in qua scriptum erat ut, quot essent renuntiati, tot in hydriam sortes conicerentur; cuium nomen exisset, ut is haberet id sacerdotium Iste homo ingeniosus et peracutus, "Optime", inquit, "nempe scriptum ita est, QUOT RENUNTIATI ERUNT Quot ergo", inquit, "sunt renuntiati " Respondent, "Tres " "Numquid igitur oportet nisi tres sortis conici, unam educi " "Nihil " Conici iubet tres, in quibus omnibus esset inscriptum nomen Theomnasti Fit clamor maximus, cum id universis indignum ac nefarium videretur |
Egli, questa era la mossa più facile , comincia col vietate il sorteggio e ordinare la proclamazione, prescindendo dal sorteggio, di Teomnasto I Siracusani gli prospettano lassoluta impossibilità, date le norme del culto, di obbedirgli: sarebbe unempietà belle buona, concludono Egli ordina di leggergli la legge Viene fatto; essa prescriveva di gettare nellurna tante sorti quanti erano gli eletti; il nome che era estratto estratto , questo aveva la carica E il nostro uomo geniale e acutissimo: Benissimo, dice, cè scritto proprio cosi: QUANTI SARANNO GLI ELETTI Quanti sono, dunque, gli eletti Risposta: Tre Cè dunque qualcosaltro da fare tranne che gettare nellurna le tavolette per il sorteggio ed estrarne una Nientaltro Fa così gettare nellurna tre tavolette, su ognuna delle quali era scritto il nome di Teomnasto Si levano altissime proteste, dato che non cera nessuno che non giudicasse quellintervento unempietà scandalosa |
Ita lovis illud sacerdotium amplissimum per hanc rationem Theomnasto datur [LII, 128] Cephaloedi mensis est certus, quo mense sacerdotem maximum creari oporteat Etat eius honoris cupidus Artemo quidam, Climachias cognomine, homo sane locuples et domi nobilis Sed is fieri nullo modo poterat si Herodotus quidam adesset: ei locus ille atque honos in illum anuum ita deberi putabatur ut ne Climachias quidem contra diceret Res ad istum defertur et istius more deciditur: toreumata sane nota et pretiosa auferuntur Herodotus Romae erat; satis putabat se ad comitia tempore venturum si pridie venisset |
E così laltissima carica di sacerdote di Giove viene con questa bella procedura assegnata a Teomnasto [LII, 128] A Cefalù lelezione del sommo sacerdote si fa per legge in un mese determinato Aspirava a questa dignità un tale Artemone, soprannominato Climachia, che era sì assai in vista nel suo paese per ricchezza e natali Ma non avrebbe potuto in nessun modo ottenere la carica se allelezione avesse partecipato un tal Erodoto, al quale per quell anno spettava e allopinione generale nemmeno Cimachia osava opporsi , quel posto così alto Laffare viene riferito a Verre che lo conclude secondo il suo solito portandosi via famose e preziose opere di cesello Erodoto si trovava a Roma; riteneva che arrivando alla vigilia dellelezione sarebbe arrivato più che in tempo |
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Iste, ne aut alio mense ac fas erat comitia haberentur, aut Herodoto praesenti honos adimeretur (id quod iste non laborabat, Climachias minime volebat), excogitatdixi iamdudum, non est homo acutior quisquam nec fuitexcogitat, inquam, quem ad modum mense illo legitimo comitia haberentur nec tamen Herodotus adesse posset [129] Est consuetudo Siculorum ceterorumque Graecorum, quod suos dies mensisque congruere volunt cum solis lunaeque ratione, ut non numquam, si quid discrepet, eximant unum aliquem diem aut summum biduum ex mense, quos illi exaeresimos dies nominant; item non numquam uno die longiorem mensem faciunt aut biduo |
E Verre, per evitare che le elezioni si facessero in un mese diverso Ida quello consentito o che la carica venisse tolta a Erodoto per quanto presente un sopruso di cui egli non si preoccupava affatto ma al quale Climachia era assolutamente contrario escogita lho già detto pocanzi che quanto ad acume non ha né ha mai avuto rivali3 come fare le elezioni nel mese fissato dalla legge rendendo tuttavia impossibile la presenza di Erodoto [129] consuetudine dei Siciliani e degli altri Greci far corrispondere esattamente i giorni e i mesi al corso del sole e della luna, sicché talvolta, se cè qualche discordanza, tolgono al mese un giorno o al massimo due sono i giorni da loro chiamati soppressi ; allo stesso modo qualche altra volta allungano il mese di un giorno o due |
Quae cum iste cognosset novus astrologus, qui non tam caeli rationem quam caelati argenti duceret, eximi iubet non diem ex mense, sed ex anno unum dimidiatumque mensem hoc modo ut, quo die verbi causa esse oporteret Idus lanuarias, is eo die Kalendas Martias proscribi iuberet: itaque fit omnibus recusantibus et plorantibus Dies is erat legitimus comitiis habendis Eo modo sacerdos Climachias renuntiatus est [130] Herodotus cum Roma revertitur, diebus, ut ipse putabat, xv ante comitia, offendit eum mensem qui consequitur mensem comitialem, comitiis iam abhinc xxx diebus factis Tunc Cephaloeditani fecerunt intercalarium xxxxv dies longum, ut reliqui menses in suam rationem reverterentur |
Informato di questa consuetudine, il nostro novello astronomo, interessato più al calcolo dellargenteria cesellata che a quello del corso del cielo, fa togliere non già un giorno da un mese, ma un mese e mezzo dallanno; sicché, per fare un esempio, il 13 gennaio diventava ufficialmente, per suo ordine, 1 marzo: e avviene proprio così nonostante le proteste e le lamentele generali Era quello il giorno fissato dalla legge per lo svolgimento delle elezioni Ecco come Climachia ebbe la nomina a sommo sacerdote [130] E quando Erodoto torna da Roma, ben quindici giorni come lui pensava prima delle elezioni, si trova allimprovviso nel mese successivo a quello delle elezioni e con le elezioni già fatte da trenta giorni Allora gli abitanti di Cefalù istituirono un mese intercalare di 45 giorni perché ritornasse regolare il computo degli altri mesi dellanno |
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Hoc si Romae fieri posset, certe aliqua ratione expugnasset iste ut dies xxxxv inter binos ludos tollerentur, per quos solos iudicium fieri posset [LIII, 131] Iam vero censores quem ad modum isto praetore in Sicilia creati sint, operae pretium est cognoscere Ille enim est magistratus apud Siculos qui diligentissime mandatur a populo propter hanc causam, quod omnes Siculi ex censu quotannis tributa conferunt, in censu habendo potestas omnis aestimationis habendae summaeque faciendae censori permittitur Itaque et populus cui maximam fidem suarum rerum habeat maxima cura deligit, et propter magnitudinem potestatis hic magistratus a populo summa ambitione contenditur |
Se una cosa del genere fosse possibile a Roma, Verre sarebbe certamente riuscito con qualche suo calcolo a ottenere la soppressione dei 45 giorni che separano lo svolgimento dei due giochi gli unici giorni in cui era possibile la celebrazione del nostro processo [LIII, 131] Ora, poi, vale la pena cli renderci conto del modo come vennero eletti i censori durante la propretura di Verre una carica, questa, che in Sicilia viene conferita con unattenzione tutta particolare perché è in base al censo che ogni anno tutti pagano le tasse ed è nel corso del censimento che il censore ha per mandato piena discrezionalità nella valutazione del patrimonio e nella determinazione dellimposta Quindi da una parte il popolo sceglie con la massima cura la persona in cui riporre la più ampia fiducia per la tutela dei suoi interessi, dallaltra questa carica è, per lampiezza dei poteri che conferisce, loggetto di unaccesa ambizione da parte del popolo |
[132] In ea re iste nihil obscure facere voluit, non in sortitione fallere neque dies de fastis eximere Nihil sane vafre nec malitiose facere conatus est; sed ut studia cupiditatesque honorum atque ambitiones ex omnibus civitatibus tolleret, quae res evertendae rei publicae solent esse, ostendit sese in omnibus civitatibus censores esse facturum [133] Tanto mercatu praetoris indicto concurritur undique ad istum Syracusas; flagrabat domus tota praetoria studio hominum et cupiditate; nec mirum omnibus comitiis tot civitatum unam in domum revocatis, tantaque ambitione provinciae totius in uno cubiculo inclusa Exquisitis palam pretiis et licitationibus factis, discribebat censores binos in singulas civitates Timarchides |
[132] In questo campo ottime le intenzioni di Verre: nessuna manovra nascosta, nessun imbroglio nel sorteggio , nessuna soppressione di giorni nel calendario Non si ricorse nè allastuzia nè alla frode; solo che, allo scopo di eliminare da tutte le città le accese ambizioni e gli intrallazzi politici sono queste di solito le cause della rovina degli stati , dichiarò che in tutte le città i censori li avrebbe nominati lui [133] Lannuncio dellapertura di un sì importante mercato da parte del governatore, fa accorrere a Siracusa gente da ogni parte; lintero palazzo del propretore era un fuoco di ambizioni e di brame; nessuna meraviglia, dato che tutte le elezioni di tante città serano trasferite in una sola casa e lardente rivalità politica dellintera provincia sera rinchiusa in una sola stanza Ci si informava apertamente dei prezzi e si faceva la vendita allasta: ad assegnare due censori per ogni città ci pensava poi Timarchide |
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Is suo labore suisque accessionibus huius negoti atque operis molestia consequebatur ut ad istum sine ulla sollicitudine summa pecuniae referretur Iam hic Timarchides quantam pecuniam fecerit plane adhuc cognoscere non potuistis; verum tamen priore actione quam varie, quam improbe praedatus esset, multorum testimoniis cognovistis [LIV, 134] Sed ne miremini qua ratione hic tantum apud istum libertus potuerit, exponam vobis breviter quid hominis sit, ut et istius nequitiam qui illum secum habuerit, eo praesertim numero ac loco, et calamitatem provinciae cognoscatis |
lui che con il suo faticare, con i passi che faceva per queste contrattazioni e con i fastidi che quel layoro gli procurava, otteneva il bel risultato di far entrare nelle tasche di Verre tutta quanta la somma raccolta senza che si prendesse il minimo disturbo Quanto allammontare della somma messa insieme da questo Timarchide, voi non avete potuto ancora conoscerlo esattamente; tuttavia, nel corso del primo dibattimento, numerose deposizioni testimoniali vi hanno fatto conoscere tutte le macchinazioni di cui con la sua gran malvagità si servì per fare bottino [LIV, 134] Perché però non vi chiediate pieni di meraviglia comabbia fatto questo liberto ad avere tanta influenza su Verre, vi dirò in breve che razza duomo sia, così che potrete così rendervi conto sia della malvagità di costui che se lè tenuto accanto specialmente se consideriamo in quale stima e in quale grado lo teneva, sia della penosa situazione della provincia |
In mulierum corruptelis et in omni eius modi luxuria atque nequitia mirandum in modum reperiebam hunc Timarchidem ad istius flagitiosas libidines singularemque nequitiam natum atque aptum fuisse; investigare, adire, appellare, corrumpere, quidvis facere in eius modi rebus quamvis callide, quamvis audacter, quamvis impudenter; eundem mira quaedam excogitare genera furandi; nam ipsum Verrem tantum avaritia semper hiante atque imminente fuisse, ingenio et cogitatione nulla, ut quicquid sua sponte faciebat, item ut vos Romae cognovistis, eripere potius quam fallere videretur | Nel caso di corruzione di donne e in ogni altro caso di sporca lascivia, io giungevo alla conclusione che questo Timarchide aveva delle attitudini naturali straordinariamente adatte a soddisfare le turpi voglie e lincredibile immoralità di Verre; sapeva indagare, avvicinare, attaccare discorso, corrompere e fare qualunque altra manovra del genere con tutta lastuzia, lardire e limpudenza possibili; straordinaria oltre ogni dire la sua capacità di scoprire nuovi sistemi per rubare: ché Verre personalmente era solo un ingordo con la bocca sempre aperta minacciosamente sulla preda, ma di intelligenza e immaginazione era completamente privo, sicché, qualunque cosa facesse di sua iniziativa, lasciava l impressione di una rapina piuttosto che di un furto proprio come voi avete potuto constatare a Roma |
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[135] Haec vero huius erat ars et malitia miranda, quod acutissime tota provincia quid cuique accidisset, quid cuique opus esset, indagare et odorari solebat; omnium adversarios, omnium inimicos diligenter cognoscere, conloqui, attemptare; ex utraque parte voluntates perspicere, facultates et copias; quibus opus esset metum offerre, quibus expediret spem ostendere; accusatorum et quadruplatorum quicquid erat, habebat in potestate; quod cuique negoti conflare volebat, nullo labore faciebat; istius omnia decreta imperia litteras peritissime et callidissime venditabat | [135] Timarchide aveva invece unarte e una furberia tutta particolare: con la massima cura soleva col suo fiuto indagare nellintera provincia sui casi e i bisogni di ciascuno; soleva prendere informazioni sugli avversari e sui nemici di tutti , parlare con loro e sondare; esaminava a fondo i desideri, le intenzioni e le risorse finanziarie di entrambe le parti e, se era necessario, infondeva timore, se era vantaggioso, faceva balenare speranze; aveva nelle sue mani tutti i recusatori e i delatori ; le brighe che si proponeva di a danno di ciascuno, le metteva in esecuzione con tutta tranquillità; dei decreti, degli ordini e delle comunicazioni scritte Verre e faceva mercato con abilità e con astuzia sopraffine |