[136] Ac non solum erat administer istius cupiditatum, verum etiam ipse sui meminerat, neque solum nummos, si qui isti exciderant, tollere solebat, ex quibus pecuniam maximam fecit, sed etiam voluptatum flagitiorumque istius ipse reliquias colligebat Itaque in Sicilia non Athenionem, qui nullum oppidum cepit, sed Timarchidem fugitivum omnibus oppidis per triennium scitote regnasse; in Timarchidi potestate sociorum populi Romani antiquissimorum atque amicissimorum liberos, matres familias, bona fortunasque omnis fuisse Is igitur, ut dico, Timarchides in omnis civitates accepto pretio censores dimisit: comitia isto praetore censorum ne simulandi quidem causa fuerunt |
[136] Non si contentava però di essere al servizio delle brame governatore, ma si ricordava bene pure di se stesso, e non raccattava soltanto gli spiccioli se cadevano a questo,ma era solito talvolta rubare, con questi soldi mise insieme una somma ingente, ma raccoglieva pure i resti dei suoi piaceri e della sua immoralità Sappiate dunque che in Sicilia non è già Atenione , che non simpadronì di nessuna città, ma è lo schiavo fuggitivo Timarchide che ha regnato per tre anni su tutte le città; ed è potere di Timarchide che sono stati i figli, le spose, i beni e gli interessi dei più antichi e fedeli alleati del popolo romano dunque questo Timarchide che, lo ripeto, inviò in tutte le città i censori dopo aver riscosso il prezzo della loro fromina; ché durante il governo di Verte elezioni di censori non se ne sono viste nemmeno per finta |
[LV, 137] Iam hoc impudentissime: palamlicebat enim videlicet legibussingulis censoribus denarii treceni ad statuam praetoris imperati sunt Censores cxxx facti sunt; pecuniam illam ob censuram contra leges clam dederunt; haec denarium xxxviiii milia palam salvis legibus contulerunt in statuam Primum quo tantam pecuniam Deinde quam ob rem censores ad statuam tibi conferebant Ordo aliqui censorum est, conlegium, genus aliquod hominum Nam aut publice civitates istos honores habent aut generatim homines, ut aratores, ut mercatores, ut navicularii; censores quidem qui magis quam aediles Ob beneficium Ergo hoc fatebere, abs te haec petita essenam empta non audebis dicere; te eos magistratus hominibus benefici, non rei publicae causa permisisse |
[LV, 137] Ma il colmo della spudoratezza viene adesso: impose pubblicamente ai censori ché la cosa era senza dubbio il versamento di 300 denari a testa per la statua del governatore I censori eletti sono stati 130, che prima hanno versato di nascosto, per ottenere illegalmente la censura, somma di cui ho parlato, poi hanno sborsato apertamente nel pieno rispetto delle leggi questi 39000 denari per la tua statua Prima di tutto, perché una somma così ingente Poi, per quale motivo i censori versavano a te questo contributo per la tua statua Formano i censori un ordine, un collegio, una classe sociale Ché simili onori li conferiscono o le città a nome della collettività, oppure, se sono dei privati a conferirli, lo fanno per categoria, per esempio coltivatori, o gli armatori; e come mai i censori piuttosto che gli edili Per il favore ricevuto Riconoscerai dunque che queste cariche ti sono state chieste non oserai certo dire comprate riconoscerai che tu le hai conferite per favoritismo e non già nellinteresse dello stato |
Hoc cum tute fateare, quisquam dubitabit quin tu istam apud populos provinciae totius invidiam atque offensionem non ambitionis neque beneficiorum conlocandorum, sed pecuniae conciliandae causa susceperis [138] Itaque illi censores fecerunt idem quod in nostra re publica solent ii qui per largitionem magistratus adepti sunt: dederunt operam ut ita potestatem gererent ut illam lacunam rei familiaris explerent Sic census habitus est te praetore ut eo censu nullius civitatis res publica posset administrari; nam locupletissimi cuiusque censum extenuarant, tenuissimi auxerant Itaque in tributis imperandis tantum oneris plebi imponebatur ut, etiamsi homines tacerent, res ipsa illum censum repudiaret, id quod intellegi facillime re ipsa potest |
E una volta ammesso questo, non ci sarà alcun dubbio sul fatto che lodio e lavversione che ti sei tirati addosso, sono dovuti non già al tuo desiderio di popolarità o di distribuire favori, ma alla tua brama di accumulare denaro [138] Di conseguenza, quei censori si sono comportati come fanno di solito nella nostra repubblica coloro che comprano lelezione a una carica: occupati di esercitare la loro carica mirando a riempire il vuoto creatosi nel loro patrimonio E il censimento dei beni e si è fatto durante la tua propretura bloccava, semplicemente, lattività amministrativa di qualunque città: ché il censo dei più ricchi era stato ridotto, quello dei più poveri aumentato Di onseguenza, nellimposizione dei tributi era così pesante il fravame cui era sottoposto il popolo minuto che, anche se la ente stava zitta, la realtà stessa respingeva quella tassazione: me si può dedurre con tutta facilità dai fatti stessi |