Cicerone, De Domo sua: 06 - 10, pag 2

Cicerone, De Domo sua: 06 - 10

Latino: dall'autore Cicerone, opera De Domo sua parte 06 - 10
Puto, suo quemque arbitratu timere oportere Credo che a chiunque sia lecito temere secondo il proprio giudizio
Cur ego non timuerim, quaeris Chiedi perchè io non abbia temuto
quia te illinc abiisse constabat perchè si sapeva che tu ti eri allontanato di lì

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Cicerone, De Domo sua: 131 - 147

Latino: dall'autore Cicerone, opera De Domo sua parte 131 - 147

Cur, quum viri boni nonnulli putarint, tuto se in senatu esse non posse, ego non idem senserim Perchè, dal momento che alcuni uomini onesti non ritenevano di poter essere al sicuro in senato, io non sia stato dello stesso parere
Cur, quum ego me existimassem tuto omnino in civitate esse non posse, illi non item Perchè, dal momento che io non ritenevo di poter essere del tutto al sicuro in città, quelli non la pensassero così

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Cicerone, De Domo sua: 16 - 20

Latino: dall'autore Cicerone, opera De Domo sua parte 16 - 20

An aliis licet, in meo metu sibi nihil timere ; mihi uni necesse erit et meam, et aliorum vicem pertimescere Forse ad altri è concesso, nel mio timore invece non aver paura di nulla per sè; dovrò soltanto io essere atterrito dalla sorte mia e degli altri
[9]An quia non condemnavi sententia mea duos consules, sum reprehendus [9]Forse sono da biasimare perchè non ho condannato con la mia sentenza i due consoli

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Cicerone, De Domo sua: 36 - 40

Latino: dall'autore Cicerone, opera De Domo sua parte 36 - 40

Eos igitur ego potissimum damnare debui, quorum lege perfectum est, ne ego indemnatus, atque optime de republica meritus, damnatorum poenam sustinerem Soprattutto dovevo condannare loro, per la cui legge è stato fatto in modo che io, non essendo condannato, ed essendo benemerito della repubblica, non fossi soggetto alla pena dei condannati
Quorum etiam delicta, propter eorum egregiam in me conservandum voluntatem, non modo me, sed omnes bonos ferre oportet, eorum optimum consilium ego potissimum, per eos in meam pristinam dignitatem restitutus, consilio repudiarem meo E bisognava che non solo io ma anche tutti gli onesti sopportassimo anche i delitti di questi, per la loro buona volontà di salvarmi, io avrei (dovuto) rigettare col mio parere, lottimo parere di coloro per i quali soprattutto fui restituito alla mia antica dignità
At quam sententiam dixi Ma quale fu la mia sentenza
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