una sfilata di panni esposti ad asciugare in un lungo filare, sui bordi della Senna, sempre al Petit Gennevilliers. Sembra il dispiegarsi di un drago, o di un verme gigante, ancora una volta è in sostanza un attentato alla pretesa di una natura che si voglia sovrana, pronta a imporre i ritmi del suo placido dominio fuori dal tempo, anche quando in un altro dipinto la stessa biancheria si impenna, per un colpo di vento, quasi come le vele di un'imbarcazione.
Si tratta in questo caso di uno dei dipinti più sorprendenti dell'artista, in cui egli apre verso prospettive nuove, quasi gareggiando con le ninfee di Monet, ma attraverso un'occupazione dell'aria.
Siamo all'aperto ma non domina la natura, bensì il motivo ancora una volta artificiale della biancheria, che dà luogo a una specie di fantastico dragone oscillante nello spazio, come un orrido pesce arpionato nelle acque che scorrono a fianco