Amiternum e Alba Fucens

Amiternum e Alba Fucens

Presso san vittorino (10 km a nord-ovest de L'Aquila), l'antico centro sabino e poi città romana di Amiternum

... patria dello storico Sallustio, sorgeva ai piedi del colle oggi occupato dal borgo medievale, nella valle dell'Aterno da cui prende il nome LE CITTADELLE DI AMITERNUM E ALBA FUCENS AMITERNUM La storia Presso San Vittorino (10 km a nord-ovest de L'Aquila), l'antico centro sabino e poi città romana di Amiternum, patria dello storico Sallustio, sorgeva ai piedi del colle oggi occupato dal borgo medievale, nella valle dell'Aterno da cui prende il nome. Secondo la tradizione letteraria antica, la valle superiore dell'Aterno fu la sede dei Sabini, i quali, successivamente raggiunsero la conca di Rieti e la bassa valle del Tevere. Non ci sono giunte molte notizie sicure circa il suo passato più remoto, sappiamo che durante le guerre sannitiche, nel 293 a.C., cadde in mano nemica; documentato è pure il passaggio di Annibale che, diretto a Roma nel 211 a.C., sostò ad Amiternum. Ricordata da Virgilio nell'Eneide, Amiternum è rimasta famosa anche per aver dato i natali ad un grande storico e politico: Sallustio Crispo, che qui nacque nell'86 a.C.. L'oppidum primitivo doveva occupare la sommità del colle San Vittorino, ma successivamente, con la progressiva urbanizzazione, l'abitato si concentrò nella zona ai piedi del colle, verso la valle dell'Aterno dove oggi si possono ammirare i resti dei monumenti più significativi. Amiternum entrò a far parte dell'ordinamento romano nel 290 a.C.; fu prefettura fino all'età augustea, in seguito probabilmente municipio, come sembrano confermare le fonti epigrafiche I resti architettonici Recenti scavi hanno restituito due monumenti isolati, il teatro e l'anfiteatro, e un edificio pubblico con pavimenti a mosaico e pareti affrescate Restano rovine comprendenti strutture di un edificio termale e di un acquedotto augusteo o tiberiano. II Teatro, databile all'età augustea, è situato nel centro della città antica, in località Ara di Saturno, accanto alla SS 80. La cavea è in parte ricavata nel fianco di un colle e in parte costruita con otto muri di sostruzione. Ha un diametro di 80 m circa e poteva contenere sino a 2000 spettatori. Il monumento è costruito in calcare locale in opera quadrata, per le testate esterne, e in opera reticolata. Numerose iscrizioni ed abbondante materiale scultoreo e architettonico sono conservati nel museo Nazionale, ospitato all'interno del Castello Cinquecentesco dell'Aquila. Sul versante opposto al teatro, troviamo L'Anfiteatro, che si vuole sia stato preso a modello per il Colosseo, a due ordini di arcate che si aprivano lungo il perimetro ancora oggi perfettamente rintracciabile nel suo perimetro laterizio. E' posto al margine occidentale della città, sulla riva destra dell'Aterno. Costruito successivamente al Teatro, è datato al I secolo d.C.: si tratta di un piccolo edificio, il cui diametro maggiore misurava 68 m, il minore 53 m.