Latino: dall'autore Virgilio, opera Eneide parte Libro 12 - LE IMPRESE DI TURNO
Turnus ut Aenean cedentem ex agmine vidit turbatosque duces, subita spe fervidus ardet; poscit equos atque arma simul, saltuque superbus emicat in currum et manibus molitur habenas | Turno come vide Enea che usciva dalla schieraed i capi sconvolti, furioso arde d'improvvisa speranza, chiede i cavalli ed in sieme le armi, con un balzo splende superbo sul cocchio e con le mani maneggia le redini |
multa virum volitans dat fortia corpora leto | Volteggiando dà molti forti corpi di eroi alla morte |
seminecis volvit multos: aut agmina curru proterit aut raptas fugientibus ingerit hastas | Rotola molti semimorti: o col cocchio atterra schiere o scaglia aste strappate ai fuggenti |
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Virgilio, Eneide: Libro 02 - IL SACERDOTE LAOCOONTE
Latino: dall'autore Virgilio, opera Eneide parte Libro 02 - IL SACERDOTE LAOCOONTE
qualis apud gelidi cum flumina concitus Hebri sanguineus Mavors clipeo increpat atque furentis bella movens immittit equos, illi aequore aperto ante Notos Zephyrumque volant, gemit ultima pulsu Thraca pedum circumque atrae Formidinis ora onom Iraeque Insidiaeque, dei comitatus, aguntur: talis equos alacer media inter proelia Turnus fumantis sudore quatit, miserabile caesis hostibus insultans; spargit rapida ungula rores sanguineos mixtaque cruor calcatur harena | Come quando il sanguinario Marte eccitato presso i fiumi del gelido Ebro strepita con lo scudo e muovendo le guerre lancia i cavalli furenti, essi nella piana aperta volano davanti ai Noti e Zefiro, la Tracia estrema gemeal battere dei piedi ed attorno i volti della nera Paura, le Ire, le Insidie, compagnia del dio, si muovono:così Turno veloce tre gli scontri battei cavalli fumantidi sudore, esultando miserevolmente sui nemiciuccisi; il rapido zoccolo sparge sprizzi di sangueed il sangue con mista sabbia è pestato |
iamque neci Sthenelumque dedit Thamyrumque Pholumque, hunc congressus et hunc, illum eminus; eminus ambo Imbrasidas, Glaucum atque Laden, quos Imbrasus ipse nutrierat Lycia paribusque ornaverat armis vel conferre manum vel equo praevertere ventos | Ormai ha dato alla morteStenelo, Tamiro, Foloquesto e quello affrontatili, l'altro da lontano; da lontano entrambi gli Imbrasidi, Glauco e Lade, che lo stesso Imbraco aveva allevato in Licia ed aveva munito di uguali armi o a venir alle mani o a cavallo a superare i venti |
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Virgilio, Eneide: Libro 08 - LO SCUDO DI ENEA
Latino: dall'autore Virgilio, opera Eneide parte Libro 08 - LO SCUDO DI ENEA
Parte alia media Eumedes in proelia fertur, antiqui proles bello praeclara Dolonis, nomine avum referens, animo manibusque parentem, qui quondam, castra ut Danaum speculator adiret, ausus Pelidae pretium sibi poscere currus; illum Tydides alio pro talibus ausis adfecit pretio nec equis aspirat Achillis | Da un'altra parteEumede si reca in mezzo agli scontri, prole famosa in guerra dell'antico Dolone, riprendendo col nome l'avo, ed il padre col coraggio e le mani, quello che un tempo, per andare come spia nel campo dei Danai, osò chiedere come premio per sé icocchi del Pelide; il Tidide lo trattò con un'altra paga per tali Imprese né aspira ai cavalli di Achille |
hunc procul ut campo Turnus prospexit aperto, ante levi iaculo longum per inane secutus sistit equos biiugis et curru desilit atque semianimi lapsoque supervenit, et pede collo impresso dextrae mucronem extorquet et alto fulgentem tingit iugulo atque haec insuper addit: 'en agros et, quam bello, Troiane, petisti, Hesperiam metire iacens: haec praemia, qui me ferro ausi temptare, ferunt, sic moenia condunt | Come da lontano lo vide Turno in campo aperto, inseguitolo prima con freccia leggera per lungo spazio ferma i cavalli aggiogati e salta giù dal cocchio e sopraggiunge sul semivivo caduto e col piede calcato il collo strappa la spada dalla destra e la affonda splendente in fonfo alla gola ed inoltre aggiunge queste cose: ecco i campi e l'Eesperia, che cercasti, Troiano, misurala giacendo: riportano questi premi, quelli che hanno osato sfidarmi col ferro, così fondano le mura |
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' huic comitem Asbyten coniecta cuspide mittit Chloreaque Sybarimque Daretaque Thersilochumque omotet sternacis equi lapsum cervice Thymoeten | Gli spediscecome compagno Absite, lanciatagli un'asta, e Cloreo, Sibari, Dareta e Tersiloco e Timete caduto dal collo del cavallo imbizzarrito |
ac velut Edoni Boreae cum spiritus alto insonat Aegaeo sequiturque ad litora fluctus, qua venti incubuere, fugam dant nubila caelo: sic Turno, quacumque viam secat, agmina cedunt conversaeque ruunt acies; fert impetus ipsum et cristam adverso curru quatit aura volantem | E come quando il soffio di Borea etonio fischia sull'alto Egeo ed il flutto raggiunge i lidi,dove i venti si sono abbattuti, mettono in fuga le nubi dal cielo: cosi le schiere cedono a Turno, dovunque tagli la via, e le linee corrono indietro; l'impeto lo porta e l'aria scuote la cresta volante, mossosi contro il cocchio |
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non tulit instantem Phegeus animisque frementem obiecit sese ad currum et spumantia frenis ora citatorum dextra detorsit equorum | Fegeo non tollerò lui che incalzava e fremeva di rabbia, si oppose al cocchio e deviò per le briglie con la destra i musi spumeggianti dei cavalli spronati |